venerdì 29 dicembre 2017

«Ca’ Roman, il Comune cambi rotta»

Il Tar ha già dato ragione alle istanze degli ambientalisti bloccando le villette che dovrebbero essere edificate a Ca’ Roman. Ma la vittoria di questo primo round non ferma Estuario Nostro e Altro Lido che lanciano un nuovo appello al sindaco Luigi Brugnaro e all’assessore all’ambiente e all’urbanistica Massimiliano De Martin. I presidenti, Arrigo Battistini e Salvatore Lihard, chiedono a Ca’ Farsetti un netto cambio di rotta: «Una delle molte situazioni critiche che vi trovate ad aver eredito dall’amministrazione precedente è quella oggetto del recente annullamento da parte del Tar, del Piano di recupero dell’ex colonia Marina di Ca’ Roman - scrivono Battistini e Lihard. Una vicenda che abbiamo seguito attentamente fin dal 2011. Se fossimo stati ascoltati le cose sarebbero potute andare ben diversamente». La posizione degli ambientalisti è molto chiara: un Piano di recupero nell’area si può fare,ma la cubatura edilizia e le nuove costruzioni non devono andare ad intaccare un’area verde, gli ex orti, definita di pregio ambientale. «Gli assessori che si sono succeduti, Ezio Micelli e Andrea Ferrazzi, hanno preferito assecondare le richieste della proprietà di massimizzare le proprie convenienze derogando di fatto alle normative urbanistiche superiori. Si è dovuto quindi affrontare un ricorso al Tar grazie al sostegno, in prima linea, di Italia Nostra, intervenuta a livello nazionale ». L’invito agli attuali amministratori è quello a non ripetere le scelte sbagliate, ma piuttosto ad adoperarsi «per persuadere l’attuale proprietà che, nell’area in questione, è possibile anche un intervento forse commercialmente meno ambizioso ma più avveduto e sostenibile - scrivono i rappresentanti delle due associazioni - che consideri cioè le cubature legittimamente ricavabili e utilizzabili. Questo si può fare e senza perdere altro tempo». In pratica una ristrutturazione edilizia della vecchia colonia, un tempo delle suore Canossiane, mentre la parte mai edificata (ex orti) andrebbe considerata come preziosa area naturale tra l’ex colonia, la pineta e il complesso di interesse storico del Forte Barbarigo.
L.M.

2 commenti:

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  2. Io sono stata in quella colonia, a Caroman da bambina, e da allora non sono più andata sull'isola, ma conosco chi qualche volta ci va proprio per la sua preziosa "desolazione". I silenzi e i suoni degli uccelli, la bellezza ancora pura e verace del vivere degli isolani... io spero non ci sia bisogno di rovinare neppure un solo lembo di terra, ogni cosa ha una conseguenza, sarebbe come si sa un primo passo anche seppur ben intenzionato. l'isoletta perderebbe il suo sapore magico di purezza e armonia che preme a coloro che amano la sua natura antica e quasi incontaminata. Pellestrina stupisce per come è, non la pensano così solo gli ambientalisti, anche molti "turisti" e isolani. piccoli cambiamenti disturberebbero volente o nolente il suo habitat e l'armonia del suo "abitare". Pellestrina è un'oasi di pace, natura e bellezza in cui si respira ancora la cultura veneziana di una volta che pure a Venezia è ormai andata perduta. Chi ci va è per questo, non ci sono che pochissimi luoghi così naturalmente armoniosi, l'acqua è ancora limpidissima proprio per la mancanza di turismo e credo non ci sia bisogno di speculazioni, ci sono già 2 alberghi e perchè poi asfaltare una pista? per secoli si è fatto senza e per chi decanta la bellezza di Pellestrina da turista ciclista è un'altro punto a favore dell'isola selvatica, non ho mai sentito o letto che i turisti vogliano una pista come nelle città. Per piacere alla gente, non dev'essere come Jesolo o altro, proprio per questo Pellestrina ha il fascino del "sapore antico". Sto per andare a visitare Pellestrina dopo davvero molti anni ahimè (😌) e sono emozionata come quando si sta per andare a visitare un luogo esotico e ancora selvatico e puro, sebbene sia comunque molto popolata per la sua estensione... Per me Pellestrina non deve essere invasa da altri "interessi", vediamo continuamente cos'è il degrado di posti meravigliosi in nome del turismo...e quando si incomincia si è già avviati ai soldi facili in barba alle regole e alla preservazione vera dell'ambiente naturale umano, non solo animale.

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