martedì 24 ottobre 2017

"Aquagranda" sbarca a Pellestrina

A un anno dal debutto alla Fenice per l'inaugurazione della stagione lirica 2016-2017, il dramma in musica "Aquagranda" di Roberto Bianchin, che nel 2017 ha ricevuto il Premio Abbiati, l'Oscar della lirica, torna in scena nell'isola di Pellestrina in cui è ambientato interamente.Lo spettacolo, prodotto dall'associazione culturale Compagnia de Calza "I Antichi" di Venezia, e promosso da Natale "Nini" Vianello, anima dell'associazione "Il Murazzo", in collaborazione con la Municipalità di Lido-Pellestrina e l'Avis di Pellestrina, andrà in scena mercoledì 1 novembre alle 18 nell'Aula Magna della scuola media Pietro Loredan di Pellestrina. L'ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili."Aquagranda", tratto dal libro omonimo e dall'opera lirica di Roberto Bianchin, racconta l'alluvione di Venezia del 4 novembre del 1966 per parole, immagini e canzoni, in una nuova versione teatrale, già programmata in alcuni importanti teatri italiani come lo storico Teatro Gerolamo di Milano e il napoleonico Teatro dei Vigilanti di Portoferraio. In scena, insieme a immagini e video dell'epoca, la chitarra e le voci del cantautore veneziano Giovanni Dell'Olivo e di Serena Catullo, e sei voci narranti: quelle dello stesso autore Roberto Bianchin e di Giovanni Dell'Olivo, e quelle di Luca Colferai, Adriana Tosi, Adriana Saoner, Marino Sartori. La regia è di Roberto Bianchin, le immagini di Luca Colferai, la produzione della Compagnia de Calza "I Antichi".Durante la disastrosa alluvione del 1966 Venezia, travolta da una marea alta quasi due metri, rischiò di affondare e scomparire per sempre nelle acque del suo mare. In scena, i protagonisti della vicenda sono tutti abitanti della piccola isola di Pellestrina, la prima a venire sommersa dalle acque e interamente evacuata: Fortunato, un vecchio pescatore, Ernesto, figlio di pescatori che non vuole fare il pescatore, sua moglie Lilli, la sua amica Leda, il parroco dell'isola Don Gino e il maresciallo dei carabinieri Giovanni Cester, che tenne un diario dell'alluvione. La maggior parte dei personaggi della vicenda sono realmente esistiti - alcuni, come Ernesto e Lilli, sono vivi- e i fatti narrati sono realmente accaduti. Si tratta quindi di uno spettacolo costruito in massima parte su dati reali di cronaca.Le parti narrate sono intervallate da parti suonate e cantate, interpretate dal cantautore veneziano Giovanni Dell'Olivo, che si accompagna alla chitarra acustica, e dalla straordinaria voce della vocalist Serena Catullo. Si tratta di canzoni tipiche della storia e delle tradizioni veneziane, spesso di antichi autori anonimi, tratte per la maggior parte dall'album "Lagunaria".

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