mercoledì 19 ottobre 2016

Il romanzo dell’alluvione un’opera lirica alla Fenice

L'acqua granda, anzi grandissima, simbolo di distruzione ma anche di rinascita, entrerà nei teatri e nei musei, avrà intorno a se studiosi ed esperti, mostrerà la propria storia e anticiperà il futuro, sarà narrazione, coro e brividi lungo la schiena di chi quel giorno c'era e temette che il mare si mangiasse Venezia, Chioggia e Pellestrina in un sol boccone, lungo quarantotto ore. Cinquant'anni dopo la città ha la memoria lunga e restituirà onda su onda, risacca dopo risacca, quel 4 novembre di tregenda; lo farà con una serie di celebrazioni denominate "Aqua Granda" presentate ieri a Ca' Farsetti e promosse dal Comune con la collaborazione di un Comitato scientifico al quale hanno partecipato tutti: Biennale, Ca' Foscari, Iuav, le Soprintendenze alle belle arti, Fondazione Musei civici, Biblioteca Nazionale Marciana, Querini Stampalia, Rai, Fai, Italia Nostra, Patriarcato di Venezia, Archivio di Stato, Ateneo Veneto, Unesco, CNR, Consorzio Venezia Nuova, Provveditorato Interregionale Opere Pubbliche, l'associazione Piazza San Marco, We are here Venice e naturalmente il teatro La Fenice dove, il 4 novembre, andrà in scena in prima assoluta "Aquagranda" di Filippo Perocco. L'opera, commissionata al compositore veneto e basata su libretto di Roberto Bianchin e Luigi Cerantola tratto da "Aqua Granda. Il romanzo dell'alluvione" di Bianchin, con la bacchetta di Marco Angius e la regia di Damiano Michieletto, inaugurerà anche la Stagione lirica del teatro in una coincidenza (voluta) di date e significati e sarà preceduta dalla messa del patriarca Francesco Moraglia in basilica di San Marco. «Aquagranda è prima di tutto un'operazione culturale», spiega il sovrintendente Cristiano Chiarot, «un'operazione radicata nella storia della nostra città che ha l'obiettivo di trasferire sul palcoscenico un evento realmente accaduto sotto forma di trasponibile in una proposta artistica a tutto tondo». Nessuno, alla fine, ha voluto mancare; è così sarà tutto un fiorire di mostre - soprattutto fotografiche - che documenteranno la tragicità di quei giorni, quando l'acqua avanzò tempestosa dal mare, invase la laguna, annullò i confini dei canali e tutto divenne liquido. Mostre allestite al Centro Culturale Candiani, nella sala monumentale della Biblioteca marciana, alla Bevilacqua La Masa, al Museo Correr, e anche laggiù, nel piccolo museo della Laguna sud di Pellestrina, lì dove il mare s'infranse con tutta la sua furia e dov'è ambientata l'opera di Perocco. Ricco anche il cartellone dei convegni: il 21 a Palazzo Ducale si approfondirà il tema della Legge speciale per Venezia, il 25 ottobre nelle sale di Ca' Giustinian esperti affronteranno il tema del restauro e delle evoluzioni delle pratiche di intervento sul patrimonio urbano; e ancora il 27 ottobre nelle Sale Apollinee della Fenice l'argomento oggetto di dibattito sarà quello dell'ingegneria idraulica. Tra gli eventi di teatro, musica e performance artistiche, il 7, 11, 14 e 18 novembre un vaporetto Actv sarà a disposizione degli studenti, la mattina, e dei veneziani, il pomeriggio, per raggiungere il punto informativo del Cnr ai Bacini.

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