mercoledì 17 giugno 2015

Municipalità al confronto «Vogliamo più risorse»

Un sindaco che rivendica la sua indipendenza ma è alleato con il centrodestra e alle presidenze della Municipalità, cinque presidenti su sei del centrosinistra, quello uscito sconfitto dal ballottaggio di domenica. Tra Comune e Municipalità si profila una stagione all'insegna del conflitto? I presidenti eletti dal centrosinistra, tutti targati Pd, che, dopo il voto del 31 maggio, sono chiamati a governare Venezia, Mestre Carpenedo, Marghera, Chirignago Zelarino e Lido Pellestrina rivendicano la loro autonomia ma aprono al confronto, tutti, con Luigi Brugnaro. «È tempo di rimboccarsi le maniche per rilanciare le Muncipalità, nel rispetto dei ruoli. Le Municipalità hanno bisogno di vedere rispettato il loro ruolo e di avere funzioni e personale adeguato. E avere fondi sufficienti per l'ordinaria manutenzione della città. Istanze che non hanno colore ma che riguardano il bene di tutti», spiega Vincenzo Conte, neo presidente di Mestre Carpenedo. «Nessuno scontro a priori, quindi. Piuttosto un ampio dialogo, collaborando anche con Bellato, il presidente di Favaro. Perché se una scala è rotta lo è sia guardandola da sinistra che da destra». Anche Giovanni Andrea Martini, presidente di Venezia-Murano-Burano vuole un confronto con il nuovo sindaco: «Andare a scontri frontali è inutile. Piuttosto serve un confronto e lavorare per il mantenimento di settori che per noi sono dei capisaldi: penso alle politiche sociali, agli aiuti alle fasce più deboli della popolazione, alla scuola, alla manutenzione della città. Sulle deleghe alle Municipalità occorre un confronto con il sindaco. Anche perché di decentramento e Municipalità, lui in campagna elettorale ha parlato poco». Danny Carella, nuovo e giovane presidente di Lido Pellestrina, su Facebook la sua volontà di dialogo l'ha già esplicitata, senza nascondere l'amicizia che lo lega a nuovi consiglieri della maggioranza di Brugnaro, come Alessandro Scarpa. «In passato ho visto le difficoltà che causa il fatto che una Municipalità sia di segno opposto alla giunta comunale», dice Carella, «e penso che sia più proficuo per i territori che rappresentiamo e hanno tanti problemi e necessità, concentrarci sul dialogo con il nuovo sindaco. Dal 2010 i fondi per le Municipalità sono drasticamente calati fino al crollo totale del 2014 e credo che solo con un dialogo possiamo ottenere nuovi fondi per svolgere il ruolo di organismi che sono i più vicini alla cittadinanza. Penso alle manutenzioni ma anche alla cultura. Le Municipalità non possono essere esclusivamente dei "parerifici" che danno pareri non vincolanti». Gianluca Trabucco, ex consigliere comunale Pd e ora alla presidenza di Chirignago Zelarino è pronto al confronto sul decentramento con Brugnaro e la sua giunta di centrodestra. «Una giunta che dovrebbe avere come componenti esponenti del centrodestra come Speranzon, la Lega o la Zaccariotto francamente non può non definirsi se non di centrodestra, ovvio. Ma è evidente che noi presidenti non vediamo l'ora di andare al confronto con Brugnaro. I rapporti istituzionali sono importanti, occorre dialogare per risolvere problemi importanti. E poi c'è da chiarirci sulla questione della separazione della città. Il sindaco ha detto di essere favorevole al referendum e con noi presidenti di centrosinistra questo è un punto importante su cui misurarci . La legge sulla città metropolitana una strada la indica e se si vuole l'elezione diretta del sindaco metropolitano occorre separare il Comune in più Municipi. L'importante è per noi poter fare e fare bene. Se invece la questione del confronto si mette sulla contrapposizione politica, ovviamente noi ci faremo sentire». Anche per Trabucco è essenziale garantire alle Municipalità risorse per lavorare: «Nel 2010 c'erano 210 mila euro per la cultura. Ora ho verificato con gli uffici che in cassa non abbiamo più di settemila euro da spendere per questo settore. O arrivano risorse e funzioni oppure Brugnaro ci dica che preferisce chiudere le Municipalità». 
Mitia Chiarin

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