sabato 1 novembre 2014

Actv, attività ridotta all’Arsenale

Il sindacato Usb protesta per i trasferimenti a Pellestrina: «Ne va della sicurezza» 

 «I lavoratori trasferiti a Pellestrina, il cantiere dell’Arsenale in via di dismissione. E quello del Tronchetto che slitta di un anno. Come si fa in queste condizioni a garantire la sicurezza?». Dura presa di posizione del sindacato autonomo Usb di Actv, dopo un incontro con l’azienda sulla questione dei cantieri e delle riparazioni. Dopo il grave incidente della Palanca, che ha provocato numerosi feriti per la rottura della leva delle marce, il sindacato è tornato all’attacco. «Abbiamo chiesto garanzie precise», dice il segretario Giampietro Antonini, «invece si va in direzione opposta: abbiamo saputo solo per caso che un elettricista sarà trasferito da lunedì nei cantieri ex De Poli di Pellestrina. Anche gli altri ci andranno a breve». Ma il cantiere di manutenzione nell’isola è secondo il sindacato scomodo e irraggiungibile. Contestata anche la decisione di cedere il bacino di carenaggio «piccolo» al Consorzio Venezia Nuova per il Mose. Un problema, quello della tenuta in perfetta efficienza dei mezzi, che il sindacato solleva da tempo. L’altro giorno il faccia a faccia con i vertici dell’azienda, i responsabili del cantiere e l’amministratore delegato Giovanni Seno. «Non siamo per nulla soddisfatti», dice Antonini, «se si vuole garantire la sicurezza bisogna investire nel settore manutenzione, ripristinare ad esempio i controlli a metà giornata sui mezzi, che sono sottoposti a grande usura e hanno un’età media molto alta». Non soltanto gli invertitori e le marce ma anche le emissioni di fumo nero, inquinanti e sempre più visibili, sono causa secondo il sindacato di una scarsa manutenzione.(a.v.)

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