mercoledì 19 giugno 2013

Allevamento distrutto due anni senza risarcimenti

La cooperativa “Laguna Viva” nel gennaio del 2011 ha subìto danni per quasi due milioni a causa di una nave russa. Si attende la sentenza, famiglie sul lastrico

 photo image_zps84dce7ff.jpgUna vita di lavoro e sacrifici e il destino di dieci famiglie travolti da una nave russa. Case, auto e poche altre cose messe insieme in anni e anni passati a raccogliere pesce in laguna o in mare, destinate ad essere strappate a queste persone perché la giustizia arriva tardi. Una giustizia che dovrebbe stabilire, domani o il 28 giugno in Tribunale a Venezia, quanto l’assicurazione della nave dovrà pagare alla cooperativa “Laguna Viva” per i danni causati all’allevamento di “peoci” realizzato in mare. Allevamento andato distrutto con danni che superano il milione e 700mila euro.
Il 22 gennaio 2011 un grande impianto per l’allevamento di “peoci” che occupava un’area di 500x1000 metri, veniva devastato da una nave che vi entrava. L’impianto si trovava nei pressi della bocca di porto degli Alberoni.
Quando i soci della cooperativa “Laguna Viva” scoprono il disastro sospettano che si sia trattato del passaggio di una nave. Non poteva essere stato il maltempo. In quel mezzo chilometro quadrato che il giorno prima era un labirinto di cime e corpi morti e dove c’erano diversi quintali di “peoci” pronti per la raccolta, non esisteva più nulla. Per capire cosa fosse successo si affidano al capitano Sante Bigon, una vita a navigare in mezzo mondo e tra i più preparati periti in materia di incidenti in mare. Allo scopo Bigon verifica i tracciati satellitari delle navi in transito in quei giorni. Risulta che un solo mezzo, tra quelli in transito in quei paraggi tra i giorni 21-22, che ha attraversato la concessione. Si tratta della motonave “Capitan Korchin”. Lo conferma anche la Capitaneria di Porto, tra le altre cose la nave esce in mare nonostante le condizioni meteo lo vietassero. “Laguna viva”, perde 700 tonnellate di “peoci”. Complessivamente i danni ammontano a circa 1 milione e 700 mila euro. Fino ad ora nessun anticipo di rimborso, anche se è evidente che il danno lo ha causato quella nave.
Ora la situazione economica e finanziaria della cooperativa risulta essere sempre più difficile e al limite del collasso. Laguna Viva è formata da una decina di soci che si sono messi assieme in conseguenza delle nuove e limitative condizioni imposte dalla Comunità Europea. Sono stati costretti ad abbandonare l’attività di pesca che facevano prima e per sopravvivere hanno iniziato una nuova attività sulla coltivazione e vendita dei “peoci”. Per fare questo hanno dovuto ipotecare le loro abitazioni e quelle dei loro familiari allo scopo di accedere ad un mutuo per realizzare un vivaio. Il mutuo però è stato utilizzato per fare il vivaio ora distrutto. Ma ora non sanno più come fare per poter vivere. Ora rischiano di perdere le abitazioni ma anche quelle dei loro parenti. In attesa della giustizia.

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