giovedì 19 luglio 2012

Fratelli De Poli assolti dall’accusa di truffa

Il pm aveva chiesto per i titolari dei cantieri di Pellestrina una condanna a sette mesi di reclusione

Assolti perchè il fatto non sussite. L’ennesimo guaio giudiziario per Davino, Giovanni e Giancarlo De Poli, un tempo proprietari degli omonimi cantieri di Pellestrina, si è risolto a loro favore. I tre fratelli, insieme all'amministratore delegato di allora dell'azienda Giancarlo Galazzo, sono comparsi ieri davanti al giudice monocratico di Mestre Vincenzo Santoro per rispondere di truffa aggravata nei confronti della carpenteria Corsi, uno dei loro creditori. Ma i loro difensori, l’avvocato Rampinelli per i De Poli e l’avvocato Rizzardi per Galazzo, sono riusciti a dimostrare che al momento dell’ordine gli imprenditori speravano ancora di farcela al punto da ottenere 15 milioni di euro dalle banche proprio pochi mesi prima. Insomma, l’azienda stava per finir male ma loro contavano di riuscire a pagare grazie ai prestiti ottenuti dagli istituti di credito. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a sette mesi di reclusione.
Secondo l’accusa, gli amministratori del cantiere di Pellestrina, che un tempo dava lavoro a più di cento persone, avevano raggirato il titolare della ditta di La Spezia per ben 732 mila euro: il valore di sei enormi serbatoi per tre navi consegnati nel novembre del 2008.
I De Poli, insomma, pur essendo in piena crisi e alla vigilia del concordato preventivo, avevano firmato contratti per migliaia di euro pur sapendo che non sarebbero stati di pagare. Avevano addirittura garantito, stando al contratto firmato dalle parti, il pagamento entro il sessantesimo giorno dalla data della fattura. Di qui la denuncia del titolare della carpenteria Corsi che ha accusato i De Poli di truffa aggravata.
Secondo il rappresentante della Procura, il pm Girogio Gava, i De Poli erano già precipitati in una tale tale crisi finanziaria da rendere evidente che non avrebbero mai potuto soddisfare gli impegni di pagamento che avevano contratto con la carpenteria di La Spezia. La truffa sarebbe avvenuta proprio per aver acquistato i serbatoi garantendo il pagamento pur sapendo che non sarebbero mai riusciti a farlo.
A mettere in moto l'inchiesta era stata la denuncia di Corsi, il quale dopo aver tentato ed insistito per ottenere i suoi soldi ha capito che cosa era accaduto leggendo i giornali che parlavano, almeno nei primi mesi, del rischio che il cantiere di Pellestrina stava correndo, quello del fallimento.
In realtà , alla fine i De Poli sono riusciti ad ottenere il concordato preventivo e a vendere prima le tre navi non ancora completate che erano in cantiere, quindi lo stesso cantiere, che l'Actv ha comperato per 12 milioni e 300 mila euro.

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