martedì 24 aprile 2012

Resterà in carcere il giovane che ha accoltellato il padre

Daniele Scarpa, il 24enne di Pellestrina che ha aggredito e sfregiato il padre, ieri è tornato a Santa Maria Maggiore dopo l’interrogatorio. È stato sentito dal giudice veneziano Alberto Scaramuzza e ha risposto alle sue domande: «Il giovane si è dimostrato mortificato», ha dichiarato al termine dell’interrogatorio il suo difensore, l’avvocato Tiziana Nordio, «e ha chiesto scusa più volte per quello che è accaduto». A chiedere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di lesioni gravi dolose è stato il pubblico ministero Alessia Tavarnesi e il giudice ha convalidato l’arresto. I fatti sono accaduti nella notte tra venerdì e sabato: per l’ennesima volta è scoppiata una lite tra padre e figlio. Ieri, Scarpa ha spiegato che il padre lo redarguiva continuamente e anche venerdì notte gli avrebbe urlato che la casa dei genitori non era un albergo e che lui non poteva andare e venire a qualsiasi ora. A quel punto il giovane avrebbe afferrato un coltello da cucina e avrebbe colpito il padre alla cieca, sul viso, provocandogli profonde ferite. Tali da costringere gli operatori del 118 prima a trasportarlo all’Ospedale civile lagunare, quindi a trasferirlo al reparto di Chirurgia maxilo-facciale dell’Angelo per un intervento chirurgico. Non è mai stato in pericolo di vita, anche se le sue condizioni sono state giudicate gravi, comunque stanno migliorando lentamente. Da tempo i carabinieri conoscevano la situazione in casa Scarpa, dove le liti tra padre e figlio erano continue, tanto che i familiari avevano chiesto spesso il loro intervento per placare gli animi. All’aggressione di venerdì notte hanno assistito i familiari dei due, che i militari dell’Arma di Pellestrina hanno già interrogato in modo da ricostruire velocemente ciò che è accaduto. Sulle responsabilità del giovane non ci sono dubbi e, del resto, lui ha già confessato. Proprio per questo l’avvocato Nordio, nominata d’ufficio, chiederà al più presto gli arresti domiciliari in modo da far uscire da Santa Maria Maggiore il giovane, che è incensurato. Per ottenere questa misura, però, è necessario trovare una casa che non sia quella dei genitori: il giudice, infatti, non darebbe mai gli arresti domiciliari a Scarpa sotto lo stesso tetto dove vive anche il padre. quando tornerà dall’ospedale di Mestre dove rimarrà ricoverato ancora alcuni giorni. 
Giorgio Cecchetti

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