mercoledì 14 marzo 2012

Udc: «Le crociere restino a San Marco, un tunnel al Lido»

Le grandi navi devono restare dove sono. Passare davanti a San Marco e arrivare in Marittima. Solo per quelle di «ultimissima generazione» - più grandi della Costa Concordia – si dovrà pensare a un terminal croceristico complementare a Santa Maria del Mare, con tanto di tunnel per collegare Pellestrina al Lido. E’ questa la posizione dell’Udc, illustrata ieri a Ca’ Farsetti dall’assessore alla Mobilità Ugo Bergamo e dal segretario comunale Michele Scibelli. Secondo il partito di Casini, che sostiene la giunta di centrosinistra del sindaco Orsoni, le attività croceristiche sono «una ricchezza per la città» e devono rimanere nel territotio comunale, contrastando le ricorrenti ipotesi alternative». Anche la Marittima va mantenuta come stazione passeggeri. Solo per le nuove navi di dimensioni superiori a quelle attuali si può pensare a nuove soluzioni non alternative ma integrative dell’attuale stazione delle crociere. Cioè la grande base in calcestruzzo utilizzata a Santa Maria del Mare dal Consorzio Venezia Nuova per la costruzione dei cassoni del Mose. Dovevano andare demoliti a fine lavori (il 2014) invece secondo il presidente del Porto Paolo Costa e ora anche per l’Udc potrebbero essere riconvertite come base per le navi. L’Udc segna anche alcune condizioni necessarie. L’attenzione all’impatto ambientale e la riorganizzaizone dei servizi della mobilità, posti di lavoro al Lido e Pellestrina. E soprattutto il progetto di un nuovo tunnel, un collegamento sublagunare automobilistico e ciclopedonale tra gli Alberoni e Santa Maria del Mare-Pellestrina. Progetto che rispunta dopo molti anni. Secondo l’Udc potrebbe ridurre i disagi dei pendolari tra Pellestrina e il Lido eliminando la necessità del ferry boat. Ma anche portare un aumento di traffico nelle due isole. La posizione del partito di Bergamo e Scibelli dunque va nell’ottica di mantenere il traffico delle grandi navi in Bacino San Marco, sulla stessa linea delle posizioni esplicitate dal Porto e dal presidente Paolo Costa. Le soluzioni «alternative» si limitano alòla riduzione dei passaggi, scavando il nuovo canale Contorta Sant’Angelo in mezzo alla laguna, e all’allontanamento delle soli navi «giganti» in costruzione. Centotrentamila tonnellate di stazza contro le 110-120 mila di quelle attuali. Di segno opposto ovviamante il parere del Comitato «No Grandi Navi», che ricorda come il traffico dei giganti del mare porti sì ricchezza ma provochi anche danni ambientali e alle salute. «Un traffico incompatibile con questa città», dicono. E annunciano nuove proteste.(a.v.)

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