sabato 18 giugno 2011

Neopromosse in municipio

Premiate dall’assessore Ferrazzi quattro società

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Le loro vittorie sono forse quasi più belle di tante altre più altisonanti. Perchè hanno il senso del sacrificio a basso costo, non hanno il sapore dei soldi della Serie A o dei grandi palcoscenici del calcio. Per una città, anzi, per un Comune, vittorie come quelle del Casinò calcio a 5, dell’Edo Mestre, del Real Campalto e del San Pietro In Volta sono spesso il frutto di investimenti più sul materiale umano e sui giovani che economici.
      Ieri l’assessore allo Sport Andrea Ferrazzi ha voluto premiarle queste quattro società. Una piccola cerimonia, una targa e due parole, qualche polemica, ma soprattutto un modo per dire grazie per quanto fanno. «Queste società sono bandiere del territorio - ha detto Ferrazzi consegnando i premi ai dirigenti delle squadre - Sono riuscite a raggiungere eccellenti risultati ma per noi sono più importanti per quanto fanno insegnando lo sport ai giovani».
      Renzo Berti rappresenta il Casinò Calcio a 5, promosso in A1. «Il premio ci fa un enorme piacere e ci serve da ulteriore stimolo a proseguire su questa strada. Noi però il prossimo anno dovremo traslocare a Dolo per giocare le partite in casa. La mancanza di impianti ci costringe ad emigrare in altri comuni». Edoardo Luppari, giovane presidente della squadra che ha conquistato la promozione in Eccellenza ringrazia e rilancia. «Nel 2012 festeggeremo i 50 anni della società, ci piacerebbe gettare le basi per un ulteriore salto di categoria. La collaborazione con l’amministrazione comunale è fondamentale in questo».
      Il piccolo miracolo Real Campalto per il presidente Mario Generoso Guarino è il riscatto di un quartiere. «Il calcio che vince e coinvolge 110 ragazzini nel settore giovanile è un riscatto per questo quartiere». Marco Ballarin, presidente del San Pietro in Volta calcio, è di poche parole. «Grazie al Comune per il premio ma ci piacerebbe essere più aiutati con le nostre attività sportive con i giovani. So che la burocrazia è un obbligo federale ma un segnale in più ci farebbe piacere. E poi, a proposito di impianti, fare presto con il palasport di Pellestrina».
      Raffaele Rosa

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