martedì 7 giugno 2011

Muore per salvare il suo peschereccio

Morto mentre cercava di salvare la sua barca. Luigino Vianello, 52 anni, originario di Pellestrina e chioggiotto d’adozione, ha fatto di tutto per evitare che il suo unico capitale, la «Anna II» sulla quale aveva lavorato tanti anni, andasse a fondo.
 Non c’è riuscito e lui stesso ha trovato la morte, intrappolato dentro la sala macchine dove, probabilmente, aveva cercato di azionare una pompa di emergenza. Il marinaio che era a bordo con lui, Flavio Bullo, non ha potuto fare nulla per aiutarlo ma, fortunatamente, si è salvato gettandosi in mare poco prima che la barca si rovesciasse.
 La tragedia è iniziata verso le 7.30 di ieri, quando la «Anna II», un peschereccio di 14 metri che era uscito durante la notte, per una battuta di pesca volante, assieme a un’altra imbarcazione, la Centauro, ha cominciato ad imbarcare acqua. Le due barche erano a un miglio e mezzo da Punta Maistra, sulla strada del ritorno a Chioggia. Tra l’altro avevano fatto una buona pesca e il loro doveva essere un rientro sereno. Dalla Centauro, alle otto e cinque minuti, hanno visto un uomo, Bullo, che si gettava in mare e, subito dopo, la «Anna II» che si rovesciava sul fianco destro. Immediato l’SOS che, rimbalzando sulle radio dei pescherecci in zona, è arrivato alla sala operativa della Capitaneria di Chioggia. Il naufrago, intanto, nuotava verso l’altra imbarcazione e quando è salito a bordo è rimasto anche lui, con gli altri pescatori, a guardare inutilmente la superficie del mare, sperando di vedere emergere Luigi Vianello. Bullo, nella speranza di poter fare qualcosa, si è anche tuffato per esaminare la barca appoggiata in quel fondale di appena 10 metri, ma non ha trovato nulla. All’arrivo dei mezzi di soccorso della Guardia Costiera, da Chioggia e da Porto Levante, le speranze che il pescatore potesse essere sopravvissuto erano già nulle. Ma tutti, comprese altre imbarcazioni, con pescatori di Pila e Chioggia, giunte nel frattempo, e i vigli del fuoco di Adria, perlustravano la zona. E’ toccato ai sommozzatori dei vigili del fuoco di Vicenza immergersi per cercare il corpo di Luigi nel relitto. L’hanno trovato verso le 11.30, dentro la sala macchine. La spiegazione più plausibile è che volesse azionare qualche pompa di emergenza e che uno sbandamento della barca lo abbia intrappolato mentre scendeva, o era appena sceso, dal boccaporto. Del resto Luigi Vianello non aveva risposto ai richiami del marinaio che, al momento della tragedia, si trovava a poppa a sistemare le cassette di pesce e l’aveva visto, ma solo per un attimo, chino sul boccaporto, e neppure a quelli di Marco Perini, il capobarca della Centauro che cercava di prestare soccorso. Il corpo di Luigi Vianello, che abitava vicino alla chiesa di Sant’Andrea, insieme alla moglie Rossella Ballarin, 47 anni, e a due figlie adulte, è stato poi trasportato all’obitorio di Chioggia.

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