martedì 7 giugno 2011

«É stata una morte annunciata»

Gottardo, responsabile della Legacoop pesca, punta il dito sulle nuove norme

 «Questa è la cronaca di una morte annunciata. É innegabile che le nuove normative europee, quelle che hanno bandito la nostra pesca tradizionale entro le tre miglia, abbiano costretto tanti pescatori a rischiare di più, con delle barche nate per fare altro. E così ci è scappato il morto...». É scosso e arrabbiato, Antonio Gottardo, responsabile per la pesca della Legacoop. Ha appena sentito i colleghi di Luigino Vianello che gli hanno riferito di questa tragica morte in mare. «L’"Anna II" era uno dei tanti pescherecci nati per la pesca a strascico entro le tre miglie - sottolinea -. Ora, con le nuove direttive, queste imbarcazioni sono costrette a riconvertirsi ad una nuova tipologia di pesca, quella a volante, che si fa al largo con due barche in coppia che trascinano un’unica rete. Ma questi piccoli pescherecci, per la stessa potenza del loro motore, fanno fatica... É come andare sulle montagne con una cinquecento, si può fare ma si rischia».
      Per Gottardo, insomma, Vianello è una «vittima delle nuove normative - denuncia -. Tra l’altro, era la prima volta, dopo tanti tentennamenti, che pescava al volante. Anche lui, come tanti, aveva un’impresa da mandare avanti, una famiglia da matenere, ha dovuto riconvertirsi e rischiare. Era in regola con tutte le autorizzazioni, ma lavorare in mare non è come stare in ufficio». (r. br.)

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