venerdì 25 marzo 2011

Vivaio di cozze distrutto, un milione di danni

I pesi morti sono stati disseminati per centinaia di metri come numerosi grovigli di corde e cavi in acciaio. Dell’allevvamento di cozze, il più grande della provincia a tre miglia a largo di Pellestrina, non resta più nulla. I danni ammontano a centinaia di migliaia di euro e alla fine molto probabilmente si aggireranno intorno al milione di euro.
 Martedì c’è stato il sopralluogo del perito nominato dal tribunale per la devastazione che prima una nave russa e poi un rimorchiatore di Ravenna hanno compiuto sul vivaio della cooperativa Laguna Viva. Un vivaio che aveva un’estensione di un chilometro quadro. Il sopralluogo è stato compiuto, presenti i periti di parte, dal dottor Federico Grim, biologo marino e al tempo stesso presidente della società Ecoscreen di Trieste. L’esperto ha impiegato pure un piccolo robot sottomarino.
 La relazione del dottor Grim non è stata ancora depositata ma di certo i danni sono evidenti. Sul banco degli imputati per prima è salita la nave russa Capitan Korcoin che il 22 gennaio scorso, non è chiaro per quale motivo, è finita in mezzo al vivaio dove è rimasta incastrata tra corde e pesi morti e questo nonostante il vivaio fosse segnalato correttamente. Per liberarsi ha compiuto diverse manovre con la conseguenza di spaccare quasi tutto. L’indomani sullo stesso vivaio c’è passato sopra anche un rimorchiatore di una ditta di Ravenna che ha terminato il «lavoro». I pescatori della cooperativa grazie alla Capitaneria di Porto e con non poche difficoltà sono riusciti a individuare i responsabili e due settimane fa hanno pure ottenuto il sequestro preventivo della nave arrivata a Ravenna. È stata dissequestrata alla consegna di una fidejussione assicurativa. (c.m.)

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