venerdì 11 marzo 2011

Distrugge il vivaio, nave sequestrata

PELLESTRINA. Non si sono persi d’animo quella mattina di gennaio quando arrivati dove avevano realizzato il loro vivaio, hanno trovato tutto distrutto. Hanno cercato di capire, di scoprire chi era stato e alla fine la caperbietà li ha ripagati e lunedì a Ravenna, con in mano il decreto del giudice, hanno sequestrato la nave russa che aveva mandato in frantumi le loro speranze.
 Loro sono i soci della cooperativa Laguna Viva. L’estate scorsa con mille sacrifici realizzano, in mare, a tre miglia dalla costa uno dei più grandi vivai di cozze della nostra regione: mezzo chilometro quadrato di fatica, sudore e sacrifici. Non è ancora entrato in produzione ma neccessità lo stesso di lavoro quotidiano e di «semine». Lunedì 22 gennaio arrivano sul posto e trovano il disastro: boe di segnalazione rotte, cavi tranciati, cordoni affondati, sassi da 14 tonnellate disseminati in ogni dove. Tutto perso. Capiscono che non può essere stato il maltempo. E immaginano che qualche nave sia passata di lì. Eccoli che dopo il primo smarrimento si mettono a caccia del pirata del mare. È un pirata perchè come scoprono subito nessuno ha denunciato l’incidente alla Capitaneria di Porto. Qui trovano la massima collaborazione. Come ricorda Francesco Ballarin, anima della cooperativa, i militari s’impegnano per aiutare i pescatori a venire a capo di quanto successo. Nel frattempo i soci della cooperativa si affidano ad un pool di legali composto dagli avvocati Cristiano Alessandri, Roberto Senigaglia e Davide Vianello. Ottengono dalla capitaneria di porto i tracciati Ais (le tracce satellitari lasciate dalle navi in navigazione) e scoprono che il disastro è stato compiuto dalla nave russa Capitan Korcoin. Lasciando Venezia, il sabato precedente, ha sbagliato rotta ed è finita sul vivaio, per uscire ha fatto un macello. A quel punto è iniziata la caccia alla Korcoin con l’aiuto di Sante Bigon, un comandante di navi che ora fa il consulente. L’hanno seguita con il computer in ogni suo spostamento all’interno del Mediterraneo. Nel frattempo è arrivato il decreto di sequestro conservativo del giudice, che l’avvocato Alessandri poteva notificare al comandante nel momento in cui il mercantile attraccava in un porto italiano. E così è stato. Infatti lunedì la nave, proveniente dalla Turchia, ha ormeggiato a Ravenna. E quì è stata sequestrata. Il dissquestro potrà avvenire solo quando l’armatore invierà ai legali della coop una lettera di garanzzia di un’assicurazione con la fidejussione in grado di coprire l’eventuale danno che sfiorerà il milione di euro.
Carlo Mion

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