giovedì 23 dicembre 2010

Sequestrate 15 tonnellate di vongole

Blitz dei carabinieri in due centri di raccolta di San Pietro in Volta e a Chioggia
Spostate le date delle etichettature, i titolari sono ora accusati di tentata frode in commercio

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Una vasta operazione prenatalizia è stata compiuta dai carabinieri che hanno sequestrato quasi 15 tonnellate di vongole. I militari del Nucleo natanti, di Chioggia, del Nucleo antifrode e del Nas di Treviso hanno scoperto gravi irregolarità nel confezionamento di vongole, destinate alla vendita, custodite nello stabilimento di San Pietro in Volta e in una cooperativa di Chioggia.
      A San Pietro in Volta sono state trovate 11 tonnellate di vongole e cozze con etichettatura postdatata (il 20 dicembre l’etichetta riportava che la data di confezionamento era il 21). Analogamente nel controllo di Chioggia, effettuato il 21, sono stati trovati sacchi di vongole e fasolari (in tutto tre tonnellate) con etichetta riferita al 22, nascosti sotto il prodotto del 21. Tutto il prodotto ittico è stato sequestrato e i legali rappresentanti delle ditte sono stati denunciati per tentata frode in commercio.
      «Con l’espediente della postdatazione dell’etichettatura - dicono i carabinieri di San Zaccaria - i Centri di smistamento potevano immettere in commercio come fresco anche l’invenduto dei giorni precedenti, conservando il valore di mercato dei molluschi, frodando gli acquirenti (mercati ittici e negozi) a discapito dei consumatori che avrebbero acquistato prodotto in realtà confezionato ben più giorni prima. Inoltre, presso il Centro di raccolta di Chioggia sono stati rinvenuti anche circa 400 chili di vongole completamente sprovviste di documentazione sanitaria e di controllo (prevista per assicurarne la tracciabilità). In questo caso i molluschi sono stati sottoposti a sequestro amministrativo e nei confronti della ditta è stata elevata una contravvenzione per la violazione della normativa comunitaria sulla tracciabilità del prodotto».
      I carabinieri non escludono che questo prodotto possa essere arrivato nei Centri di raccolta tramite la pesca abusiva in laguna, visto che in passato sono stati accertati diversi collegamenti.
      Buona parte del prodotto sequestrato, dopo le verifiche sulla tracciabilità e in considerazione del buono stato di conservazione, è stato restituito ai Centri di raccolta. Ora, fanno capire i carabinieri, la merce potrà essere commercializzata a patto che l’etichettatura sia regolare.

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