sabato 4 dicembre 2010

Pellestrina-ospedale e ritorno in 12 ore

Un cardiopatico di Pellestrina, dopo essersi sentito male giovedì mattina, è stato costretto ad attendere sull’isola per due ore e mezza l’arrivo dell’idroambulanza, poi altre 5 ore all’Ospedale Civile per poter tornare a casa dopo aver concluso le visite.  Il caso è stato sollevato dal consigliere comunale Alessandro Scarpa «Marta», dopo aver ricevuto le lamentele da parte della figlia del protagonista della vicenda. «Mio padre si è sentito male al mattino, presentava gonfiore agli arti e dolori al corpo - racconta la figlia del cardiopatico 76enne di Pellestrina - Ci siamo rivolti ai servizi di distretto dell’isola e alle 13.20 il medico ha chiamato il Suem per avere una barca. E’ arrivata solo alle 15.40 e c’è voluta un’ora per raggiungere il Civile. Dopo le visite - mio padre ha alcuni pacemaker - alle 19 abbiamo chiesto il rientro, ma solo a mezzanotte siamo riusciti ad avere una idroambulanza e all’1 siamo arrivati a Pellestrina. Ringrazio per tutto quello che hanno fatto i medici di Pellestrina e dell’ospedale, tutto il personale del 118, ma è uno scandalo che manchino barche e ci siano attese simili. A Pellestrina serve una convenzione coi volontari». Scarpa aggiunge che «bisogna tenere conto della specificità della laguna e delle sue isole. Servono più fondi, servono idroambulanze e personale perchè solo tra Lido e Pellestrina ci sono 25mila abitanti, che in estate aumentano enormemente. I servizi sanitari, come i trasporti, non possono mancare».

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