sabato 11 dicembre 2010

De Poli ad Actv con 22 dipendenti

Gli storici cantieri passano all’azienda di trasporto per 12 milioni 300mila euro
Saranno riassunti gli operai specializzati, i sindacati trattano per i dodici amministrativi

574.jpg  Con 12 milioni 300 mila euro Actv si è provvisoriamente aggiudicata l’intero cantiere De Poli di Pellestrina in concordato preventivo curato dal dott. Emilio Borella. Ieri mattina a mezzogiorno scadevano i termini dell’asta nella sezione fallimentare del Tribunale. Actv è stata l’unica partecipante, ora ci saranno 60 giorni per il saldare la cifra per intero e stipulare il rogito dal notaio, ma il direttore Maurizio Castagna conta di chiudere tutto entro fine anno. L’offerta presentata dall’azienda di trasporto pubblico prevede anche l’assorbimento di 22 dei 34 lavoratori del cantiere ora in cassa integrazione fino a fine anno. Si tratta di operai specializzati, che saranno una risorsa per un’azienda, visto che alcuni dei motoscafi in servizio sono stati costruiti proprio lì. I sindacati tenteranno di far valere anche la professionalità degli amministrativi, di cui Actv sostiene di avere meno bisogno. Tenendo conto che comunque l’azienda ha già assorbito a Sant’Elena 18 persone proprio provenienti dai De Poli. Si sta per chiudere così una vicenda iniziata alcuni anni fa, con la crisi della cantieristica, sfociata nel concordato preventivo dei De Poli: la prima gara, in cui il cantiere era stato stimato oltre 21 milioni di euro senza il bacino galleggiante (valutato 2milioni da solo) era andata deserta, Actv si era successivamente fatta avanti per il bacino di carenaggio ma l’aggiudicazione era stata bloccata in seguito alla presentazione di un’offerta più generosa di un altro cantiere. Con il nuovo bando, invece, Actv è riuscita a portare a casa tutti i 25mila metri quadrati di superficie a Pellestrina, oltre al bacino galleggiante, che permetterà anche l’alaggio e le manutezioni ai ferry boat. Attualmente infatti Actv aveva in concessione degli spazi all’Arsenale, ma per i grandi lavori doveva utilizzare il bacino grande non sempre disponibile. La prospettiva è lo smantellamento complessivo del cantiere di Sant’Elena nell’arco di qualche anno e una riduzione del fabbisogno di spazi (e quindi di investimenti) al Tronchetto.
      In quest’ottica cambierà radicalmente il sistema di manutenzione, con la minor necessità di ricorso a ditte esterne per l’esecuzione di lavori. Soddisfatto il direttore Castagna, cauti i sindacati che si augurano che sia davvero l’occasione perchè si arrivi a un miglioramento del settore, che in questo momento sta attraversando un periodo difficile. Si eviteranno probabilmente ai vaporetti trasferte magari a Messina per lavori affidati con gare ad evidenza internazionale che poi risultano qualitativamente inadeguati, e successivamente più onerosi.

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