domenica 7 novembre 2010

Actv stringe i tempi per i cantieri De Poli

Entro l’anno l’azienda conta di acquisire l’intero cantiere di Pellestrina col bacino galleggiante

Avarie elettroniche frequenti che si trasformano in schianti più o meno
pericolosi, un ferry boat che perde un’elica per strada, battelli che
finiscono addirittura all’Arsenale di Messina per essere riparati,
cantieri che falliscono e che tengono in ostaggio mezzi per mesi. È la
cronaca degli ultimi mesi sotto gli occhi dei pendolari Actv. Senza
contare la lentezza di una manutenzione appaltata all’esterno che può
richiedere anche sei-sette mesi tra bando e riconsegna del prodotto
finito. Eppure una scelta obbligata, per l’azienda di trasporto
pubblico, che un tempo disponeva di un cantiere d’avanguardia a
Sant’Elena. Poi si è scelto di creare una società ad hoc per le
manutenzioni, la Stn che aveva sede all’Arsenale, poi la società è
tornata in Actv e gran parte delle manutenzioni è stata esternalizzata.
Oggi la prospettiva dell’acquisto dei Cantieri De Poli per tornare
nuovamente a fare la manutenzione "in proprio".

      L’OPERAZIONE «Bisognerà
vedere se il commissario liquidatore, l’assemblea dei creditori e il
giudice accetteranno di mettere a gara l’intero blocco e se riterranno
congrua l’offerta» annuncia il direttore Actv, Maurizio Castagna.

     
L’auspicio di molti è che entro la fine dell’anno si chiuda
l’operazione e che Actv riesca davvero ad acquisire l’intero cantiere di
Pellestrina comprensivo del bacino galleggiante. Lo sperano gli ex
dipendenti dell’azienda in cassaintegrazione da due anni e ormai solo
fino a dicembre; l’isola di Pellestrina che tornerebbe ad avere una
ricaduta economica dalla ripresa di una simile attività, se lo augurano
anche gli utenti Actv, che sperano di poter viaggiare su mezzi più
affidabili.

      «Si tratta di un’operazione strategicamente molto
importante - puntualizza Castagna - anche perchè di questi tempi nessun
imprenditore sarebbe disposto a investire a Pellestrina, logisticamente
decentrata». In effetti per chi si occupa di trasporti una località meno
appetibile può essere un punto di forza rispetto ai concorrenti.

      LE PROSPETTIVE «Entro
3 anni e mezzo ci siamo impegnati a restituire l’area dove oggi c’è il
cantiere di Sant’Elena al Comune - prosegue il direttore - avevamo in
programma degli investimenti all’Arsenale (dove Actv sfrutta la
concessione dal Demanio di 14mila metri quadrati con il bacino di
carenaggio piccolo) e al Tronchetto dove dobbiamo scavare il canale lato
Ovest per ricavarne cavane. Se andrà in porto l’operazione De Poli, con
un’area di 25mila metri quadrati più un bacino galleggiante che può
ospitare anche il ferry boat "Lido di Venezia" ridurremo l’impegno al
Tronchetto e lasceremo l’area dell’Arsenale; con questo risparmio di
risorse e altri fondi aziendali contiamo di chiudere».

      I SINDACATI accusano
costantemente l’azienda di una politica di manutenzione non puntuale,
con picchi di mezzi in cantiere che hanno recentemente toccato anche il
50 per cento se si parla di vaporetti. E quando la manutenzione
ordinaria viene troppo a lungo rinviata pur di assicurare il servizio
"vengono meno le condizioni di sicurezza per i passeggeri, oppure i
costi aumentano molto di più perchè un intervento ordinario diventa
straordinario» sostengono i sindacati.

      LA REPLICA «In
base alle risorse cerchiamo di svolgere la manutenzione con un certo
numero di mezzi in servizi - risponde Castagna - I picchi ci sono, ma
dobbiamo tener presente i dati medi tra rotture e interventi
programmati. Il cantiere di un tempo era molto costoso, esternalizzando
si risparmiava. Poi è arrivata l’elettronica e non avevamo competenze
specifiche. Oggi molti cantieri falliscono per restare concorrenziali,
oppure mantengono i prezzi più alti, per cui converrebbe arrangiarsi
all’interno».

      LA POLITICA Il presidente Marcello
Panettoni ha sottolineato l’importanza dell’assorbimento della forza
lavoro dei De Poli, un "know how" estremamente prezioso. Molti dei
motoscafi attualmente in uso sono stati costruiti infatti proprio lì.

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