domenica 17 ottobre 2010

Abusi, demolizioni al via

Costruzioni degli anni ’80 sconosciute dalla Regione
Dovrà essere abbattuta anche una villetta in area non edificabile

Nei giorni scorsia Portosecco il Comune ha provveduto all'abbattimento
di un manufatto abusivo, risalente agli anni ’80. Per l'edificio in
questione, un capanno che veniva utilizzato per lavori di falegnameria,
il proprietario aveva chiesto e pagato il condono nel 1986.

     
Nel 2004 però, la Regione comunicò che la richiesta non era stata
accettata. Dopo sei anni, il procedimento è divenuto esecutivo, e lunedì
l'operazione di abbattimento. La prima di una lunga serie. In isola
infatti sono previsti, a breve, un centinaio di altri provvedimenti,
quasi tutti abusi risalenti agli anni ’80.

      Perlopiù riguardano
«casoni», magazzini o capanni da lavoro, appartenenti a pescatori,
costruiti abusivamente in terreni di proprietà. Tra tutte queste
operazioni, spicca il prossimo imminente abbattimento di una villetta.
Anche questa situata in zona Portosecco, è stata costruita su terreno
privato, adibito però ad area verde non edificabile, ed inoltre il
proprietario non ha mai presentato domanda di condono. Per tutto questo,
il proprietario, oltre alla casa, perderà pure l'area, il terreno su
cui è stata edificata, perchè gli sarà espropriato.

      «Mi
dispiace per ciò che sta succedendo - afferma il presidente della
Municipalità Giorgio Vianello - ma siamo arrivati alla resa dei conti.
Tutte queste strutture abusive saranno demolite. C'è già qualcuno che ha
capito che non vi è ritorno, e sta provvedendo da solo. È chiaro anche
che tutti i pescatori, lavoratori, coinvolti in questa faccenda, non
possono rimanere senza capanni. A loro servono per depositare reti ed
attrezzi del mestiere, per cui, come Municipalità, stiamo cercando un
posto dove poterli far costruire in modo regolare, e creare così una
sorta di zona Pip, che in isola manca».

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