domenica 25 luglio 2010

Tromba d’aria sconvolge Pellestrina

Sabato 24 luglio 2010

Casa scoperchiate, alberi abbattuti, il tetto divelto del Palasport taglia in due l’isola

Gente in lacrime fuori dalla propria
casa distrutta, un’isola tagliata in due dal tetto del
palasport
divelto dal vento e piombato in mezzo all’unica via di
comunicazione, e le difficoltà nel soccorrere chi ha perso tutto
sotto la furia della tromba d’aria abbattutasi ieri pomeriggio su
Pellestrina. Non è la prima volta che eventi meteorologici di
questo genere toccano questa comunità, ma nulla di simile si
ricordava da anni a questa parte. La perturbazione ha affrontato l’i
sola nel tardo pomeriggio procedendo in direzione Santa Maria del
Mare, San Pietro in Volta, Pellestrina fino al sestiere
Busetti.




Uno dopo l’altro sono caduti al suolo alberi e arbusti, sono
crollati muretti di cinta, letteralmente volati via tetti e camini
mentre la pioggia incessante allagava le camere delle abitazioni
rimaste senza protezione tra vetri in frantumi ovunque. Il
palasport di Portosecco è stato scoperchiato per la terza volta in
meno di cinque anni, una cosa assurda, per la quale già si
annunciano esposti e denunce.



Il tetto in lamina di rame si è accartocciato come un foglio di
carta finendo la sua corsa solitaria al centro di Strada comunale
dei Murazzi, impendendo la circolazione degli automezzi e
ritardando i soccorsi. Perfino la Protezione civile dell’isola ha
avuto problemi, dopo che un muretto è crollato davanti il garage
della sede. Sul posto sono convogliati vigili urbani dal Lido,
pompieri da Venezia e volontari anche da Mestre. Ma la lontananza
di Pellestrina dal centro storico non ha facilitato le cose.



C’è chi l’ha definita una apocalisse, fatto sta che decine di
barchini sono affondati sul lato laguna tra le paline divenuti
cappi senza lasciare alcuno scampo, mentre un carro gru dei
Cantieri De Poli è uscito dalla sua sede minacciando una vicina
abitazione dalla quale gli inquilini sono fuggiti appena in tempo.
La remiera di Portosecco è stata devastata, col muro di cinta
sbriciolato e le imbarcazioni volate via sfondando perfino le
finestre. In tutto questo un solo ferito lieve, curato curato con
alcuni punti di sutura a una gamba.







«Ero in auto quando la tromba d’aria ci è passata sopra e ho visto
volare via tutto - racconta Giorgio Vianello, presidente della
Municipalità - Qui c’è il
disastro totale, una cosa mai vista.
Servono aiuti e sul palasport adesso scatteranno denunce». Il
consigliere comunale Alessandro Scarpa «Marta» va giù duro: «Si va
in Procura e chiederemo lo stato di calamità naturale e la
convocazione di una commissione urgente a Cà Farsetti».


Lorenza Vianello, residente della zona non trova quasi parole: «C’è
gente che ha perso tutto nel momento di profonda crisi che vive l’i
sola. C’è chi non ha i soldi per restaurare. Come si farà adesso?».




«La casa dei miei genitori è distrutta - dice disperata Luciana
Ballarin - Il tetto è volato via, ci sono vetri ovunque e da due
ore attendiamo aiuti. Tutto è allagato e non ci è rimasto più
nulla».



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la Nuova Venezia

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