venerdì 4 giugno 2010

«Senza le barche perdiamo l’anima»

Mercoledì 2 Giugno 2010

«Le nostre storie si somigliano tutte – afferma Romeo Botter, pescatore
di Caorle - Abbiamo trascorso i nostri migliori anni tra le onde ed ora
vogliono toglierci tutto ciò che abbiamo costruito con determinazione e
sacrificio». Botter è uno dei tanti ad aver ormeggiato il proprio
peschereccio lungo il Canale della Giudecca per protestare contro le
decisioni sulla pesca dell’Unione Europea. «Il nostro non è un mestiere
come gli altri – irrompe Domenico Gorin, pescatore di
Pellestrina – Senza le nostre barche perdiamo
l'anima, la nostra è un'arte che andrebbe rispettata. Quando usciamo in
mare portiamo con noi centinaia d'anni di esperienza e di lavoro, i
nostri padri e i nostri nonni ci hanno insegnato a rispettarlo e ad
amarlo». Insomma, un appello accorato e soprattutto il rischio di veder
conclusa una tradizione. I pescatori della laguna nord denunciano poi
anche gravi casi di incuria: «Il problema dello spopolamento
dell'Adriatico e della laguna non è da imputare a noi – afferma
indignato Giorgio Ficcotto di Cavallino-Treporti – quando di notte
siamo fuori in mare ci capita di assistere a strani traffici: i campeggi
sversano i loro flussi fognari in modo illegale direttamente nei canali
che sfociano in laguna, eppure anche quest'anno le nostre spiagge hanno
la bandiera blu».


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