mercoledì 5 maggio 2010

Infermiere abusava di un’anziana

Un quarantenne è stato sorpreso a commettere atti di libidine su
un’ospite della casa di cura


L’uomo si è licenziato, l’istituto ha presentato denuncia ai carabinieri
del Lido


È stato sorpreso mentre commetteva atti di libidine verso un'anziana
ultrasettantenne ospite


della casa di riposo, lucida di mente ma non
autosufficiente. È accaduto, lo scorso 27 aprile, all'istituto di cura
San Camillo degli Alberoni: il dipendente, un infermiere quarantenne
residente a Pellestrina, ha subito ammesso la colpa, l'indomani mattina
davanti ai propri superiori, presentando le dimissioni volontarie dal
posto di lavoro. È stata la stessa direzione della struttura, e il suo
commissario straordinario, Pietro Gonella, a voler rendere nota la
vicenda, per sottolineare la massima trasparenza dell’operato
dell'istituto.

      Per questo motivo, ieri pomeriggio, è stata
convocata una conferenza stampa alla quale hanno preso parte, oltre al
commissario Gonella che ha in capo la direzione generale della casa di
cura camilliana, anche il direttore sanitario Cristiano Massaro, quello
amministrativo Mario Modolo e un rappresentante sindacale.

     
Tutto è avvenuto, appunto lo scorso 27 aprile, verso le 20.45, al primo
piano del padiglione A della casa di riposo San Camillo, ala
dell'edificio nella quale sono attualmente ospitati 27 anziani non
autosufficienti, non trasferiti allo "Stella Maris". «Un'infermiera che
doveva entrare quella sera in servizio alle 21 - ha spiegato Gonella -
ha anticipato il suo arrivo di una decina di minuti e, camminando
silenziosamente perché alcuni ospiti stavano già riposando, ha avvertito
dal corridoio che provenivano dei lamenti. A quel punto ha aperto la
porta, trovando un collega operatore sanitario che commetteva atti di
libidine verso un'ospite. Ha quindi subito avvertito l'infermiere
coordinatore che, a sua volta, l'indomani mattina ha immediatamente
informato il direttore sanitario e direttore amministrativo». Subito
sono scattate le procedure: è stato convocato il dipendente, che lavora
al San Camillo da circa nove anni e non aveva mai manifestato alcun
problema, che ha riconosciuto lo sbaglio presentando le dimissioni. A
quel punto la direzione dell'istituto di cura ha presentato denuncia ai
carabinieri del Lido, che si sono recati in istituto ed hanno assunto
testimonianze e informazioni. «Un fatto grave - ha proseguito Gonella -
che però dimostra come la nostra rete di protezione interna abbia
funzionato accorgendosi tempestivamente del problema». I carabinieri
hanno inquadrato il reato non tra quelli perseguibili d'ufficio, ma solo
attraverso querela di parte. Tuttavia l'anziana al momento ha preferito
non sporgere denuncia, anche se avrà sei mesi di tempo. All'anziana
ospite il San Camillo ha poi assicurato tutti i supporti, compreso un
eventuale sostegno psicologico, anche nella fase di comunicazione ai
familiari.

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