mercoledì 28 aprile 2010

Strage di seppie in laguna Sequestrati 8 km di reti

L’operazione della Finanza davanti a Pellestrina



Avevano steso quasi 8 chilometri di reti sul tratto di laguna che va
dalla bocca di porto di Malamocco a San Pietro in Volta e, con queste,
anche 80 nasse. Lo scopo era quello di fare razzia delle seppie che in
questo periodo entrano in laguna per riprodursi sfruttando le correnti
di marea.

      I finanzieri del Reparto operativo aeronavale hanno
posto sotto sequestro questo materiale, oltre a 60 chili di molluschi,
riferibili a pescatori dell’isola di Pellestrina. Di questi ultimi,
però, al momento non c’è traccia, anche perché alla vista delle
imbarcazioni delle Fiamme Gialle si sono guardati bene dall’intervenire.

     
È solo l’ultimo tassello dell’attività dei finanzieri di stanza alla
Giudecca nell’ambito del contrasto alla pesca abusiva. Contrasto che
mira soprattutto a bloccare i vongolari e che dall’inizio dell’anno ha
portato finora al sequestro di 4mila chili di molluschi (bivalvi e
cefalopodi), di 12 imbarcazioni e alla denuncia di 24 persone.

     
L’operazione era partita venerdì con una serie di interventi e di
appostamenti con barche "civetta" e si è conclusa nella mattinata di
ieri con il sequestro.

      Come è noto, la pesca con reti da posta è
vietata in laguna e in un certo senso la presenza di reti così lunghe
poteva costituire anche pericolo alla navigazione, soprattutto nelle ore
di bassa marea.

      «Le reti - spiega il tenente colonnello
Alberto Catone, comandante del Nucleo - erano calibrate per catturare le
seppie sfruttando le correnti di marea. E sarebbe per colpa di queste
"installazioni" che se ne trovano meno rispetto ad una volta, come
lamentano molti pescatori di laguna. D’altronde - continua - il ricco
ecosistema lagunare, oltre a consentire numerose e lecite forme di
sfruttamento delle risorse ittiche disponibili offre allettanti
opportunità agli operatori disonesti del settore e agli abusivi».

     
Proprio questi ultimi sono nel mirino della guardia di finanza, che
nell’ambito dei servizi a tutela agli interessi economico-finanziari
nazionali, ha sempre mantenuto alta l’attenzione per tutelare le
attività regolari e conseguentemente il mercato ed il consumatore
finale, prevenendo, ricercando, e reprimendo le attività illecite in
mare e in laguna.


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