venerdì 27 novembre 2009

«Speronò SuperD’Este Vignotto va condannato»


Un anno e otto mesi di reclusione ciascuno per aver speronato il
pupparino di Giancarlo D’Este e Ivo Redolfi Tezzat nel corso della
regata di Pellestrina dell’agosto 2007. È la condanna che il sostituto
procuratore Giorgio Gava ha sollecitato ieri mattina per Bruno
Vignotto, 66 anni, e Anna Maria Zanella, 61 anni, rispettivamente padre
e madre di Igor Vignotto, a conclusione della sua requisitoria nel
corso del processo a loro carico, celebrato con rito abbreviato davanti
al gup Giuliana Galasso.

      Secondo il pm, Bruno Vignotto con il
suo motoscafo avrebbe urtato volutamente (su istigazione della moglie,
l’imbarcazione dei due campioni del remo (rivali di sempre dei
Vignotto), facendo volare in acqua Tezzat. Ma, a suo avviso, la pesante
imputazione inizialmente contestata, quella di naufragio doloso, deve
essere derubricata nella meno grave ipotesi di danneggiamento con
pericolo di nafragio, oltre che lesioni personali.

      Il legale
di D’Este e Tezzat, l’avvocato Maurizio Visconti, costituitosi parte
civile al processo, ha chiesto al giudice di condannare i due imputati
al risarcimento di 30 mila euro a ciascuno dei due campioni.

     
La difesa rappresentata dall’avvocato Francesco Schioppa, ha replicato
fornendo una diversa versione dei fatti: non ha negato che vi fosse
stato un acceso litigio quel giorno, né che Vignotto e la moglie si
fossero avvicinati ai due regatanti per chiedere conto delle precedenti
offese rivolte da quest’ultimi nei loro confronti. Ma ha sostenuto che
il pupparino non è stato volutamente speronato: si sarebbe trattato
semmai di un incidente colposo, come attestato da una consulenza
tecnica effettuata da un esperto di parte. Una seconda consulenza,
fatta eseguire dall’avvocato Visconti, giunge però a conclusioni
opposte.

      Dopo una breve camera di consiglio, il gup Galasso ha
ritenuto di non avere elementi sufficienti per decidere. E, quindi, ha
citato due testimoni, due spettatori (uno indicato dalla difesa,
l’altro dall’accusa) al fine di ricostruire al meglio la dinamica dei
fatti: per ascoltarli ha rinviato l’udienza al prossimo 17 febbraio,
data in cui pronuncerà anche la sentenza.

Nessun commento:

Posta un commento