martedì 8 settembre 2009

Odissea tra Venezia e Chioggia, rotti il ferry e il bus

Centinaia di pendolari e turisti sono rimasti bloccati due ore agli Alberoni, ma una volta arrivati a San Pietro pure la corriera era guasta

Tutti inviperiti contro l’Actv anche perché, beffa finale, sono stati schiacciati come sardine in un solo battello

 

Lunedì 7 Settembre 2009

 

Centinaia di passeggeri, provenienti da Venezia e diretti verso Pellestrina e Chioggia sono rimasti bloccati circa due ore agli Alberoni, a causa di un guasto alle macchine del ferry boat. Non hanno potuto far altro che attendere l'arrivo di un traghetto sostitutivo, appositamente predisposto dall'Actv.
      Finalmente saliti a bordo i passeggeri credevano che la disavventura fosse finita. Sbagliavano, però, giacché, appena arrivati a destinazione, da un momento per l'altro anche il motore di un autobus della linea in coincidenza, ha cessato di funzionare. Visibilmente contrariato, l'autista ha invano tentato di risalire all'origine dell'inatteso guasto.
      La situazione, per fortuna, è stata risolta da un meccanico specializzato di Chioggia, anch'egli reduce dall'estenuante attesa all'imbarcadero di Alberoni. Si trattava di un piccolo inconveniente, prontamente riparato con gli attrezzi della cassetta in dotazione alla corriera.
      La presenza dell'autoriparatore a bordo è stata provvidenziale perché, altrimenti, l'attesa si sarebbe protratta ancora a lungo. Nel frattempo, i pellestrinotti se la sono cavata facendosi venire a prelevare da pescherecci e motobarche da lavoro. Partite da Santa Maria del Mare, avviatesi lungo la strada a ridosso del murazzo, le corriere sono alla fine arrivate all'imbarcadero per Chioggia, che si trova nei pressi del cimitero.
      Preso letteralmente d'assalto, il battello è arrivato a Chioggia colmo all'inverosimile di turisti e lavoratori pendolari.
      «Si è trattato di un'autentica avventura», commenta il maresciallo della Finanza in pensione, Nicola Virdis, già responsabile dei mezzi nautici delle Fiamme Gialle. «Purtroppo - prosegue - devo segnalare che l'Actv non ha in alcun modo assistito i passeggeri. Chi interpellava il personale non otteneva alcuna risposta. Per fortuna, la stragrande maggioranza dei malcapitati ha reagito con grande spirito. Un gruppo di francesi, ad esempio, è riuscito a sollevare il morale, intonando canti di montagna. L'allegria dei nostri cugini d'Oltralpe non ha, però, convinto i turisti tedeschi che imprecavano contro l'andazzo italiano. I più arrabbiati erano, comunque, i pendolari chioggiotti, al rientro dal lavoro».
      Virdis conclude osservando che il fatto ha messo in luce la scarsa flessibilità dell'Actv, che avrebbe potuto dirottate sugli Alberoni il battello che, ogni mezz'ora, collega Chioggia con Pellestrina.
      Roberto Perini

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