sabato 26 settembre 2009

De Poli, il nuovo concordato parte in salita

Nel corso dell’assemblea dei creditori (che comprende anche il Comune)
è stato registrato un aumento delle passività. Si attendono le risposte
delle banche


Il cantiere De Poli è ormai al bivio. Ieri, nel corso di un’affollata
assemblea dei creditori, il commissario Emilio Borrella ha illustrato
il secondo concordato preventivo (ci sono venti giorni per esprimersi).

     
Com’è noto il primo concordato non aveva ricevuto il sostanziale via
libera e così si è passati a questa seconda e decisiva fase. In
particolare si punta alla vendita per 18 milioni di euro delle tre navi
che, stando a quanto hanno confermato i responsabili del cantiere,
hanno già ricevuto solide dimostrazioni di interesse. Quella dei 18
milioni è una cifra ritenuta prudenziale, nel senso che è ricavata da
una media di altre due quotazioni. Ma quello che più conta è che si
sono fatti avanti i compratori in grado di ridare ossigeno all’attività
di Pellestrina. Ieri mattina, davanti al giudice Rita Rigoni, si sono
espressi nove creditori (sei a favore, tre contrari). In questo gruppo
figura anche un’azienda di Ravenna che, come altre piccole realtà, si è
trovata in serie difficoltà proprio in seguito al mancato pagamento dei
lavori fatti a Pellestrina. «Ora aspettiamo le dichiarazioni di voto
delle banche - ha commentato l’avvocato Paolo Cortellazzo, che tutela
De Poli, all’uscita dell’assemblea - sicuramente questo concordato
preventivo è complesso, ma noi siamo qui perchè siamo convinti
dell’intera operazione. Ci sono compratori pronti a prendere le tre
navi e questo ci fa ben sperare». Il collegio difensivo dei De Poli ha
poi spiegato che questo è un concordato con offerte, ma con precise
penali. Le offerte in questione, poi, riguardano tre navi delle quali
due già in acqua. La nascita di questo secondo concordato è dovuta
all’eliminazione di alcune clausole che avevano fatto recedere gli
istituti di credito più esposti ed ora il nuovo percorso dovrebbe
trovare meno ostacoli. Le incognite e le sorprese, comunque, non
mancano. Basti pensare che nell’assemblea di ieri è emerso che tra i
creditori figura anche l’amministrazione comunale per un credito
collegato all’utilizzo di una sua area da parte del cantiere.

      Il commissario giudiziale, dottor Emilio Borella rimane un po’ abbottonato. Sa che la scalata è appena all’inizio.
     
«Saranno le banche, esposte con circa 100 milioni di euro, a decidere
se la seconda proposta di concordato preventivo andrà a buon fine
oppure no. In questa seconda ipotesi di concordato, i debiti, messi in
preventivo, sono aumentati con possibilità di arrivare fino a 136
milioni di euro di deficit. In questo secondo concordato – spiega il
dottor Borella – le cose sono un po’ cambiate rispetto alla prima
proposta. I debiti sono aumentati, rispetto alla prima previsione di
113 milioni di euro. Vi sono due ipotesi: nella prima è considerata
anche l’eventualità che non vengano percepiti vari contributi relativi
alla costruzione di alcune navi. E quindi i debiti salirebbero a 136
milioni nel primo caso, 117 milioni nel secondo. Perché il concordato
abbia possibilità fondate di essere approvato – riprende il commissario
giudiziale - bisogna arrivare a una quota di voti favorevoli di
creditori esposti per almeno circa 50 milioni di euro. Attualmente
hanno votato a favore per una quota di 3,2 milioni circa, di cui ieri,
nell’adunanza dei creditori, per 910 mila euro. I creditori che hanno
votato a favore – chiude il dottor Borella – erano in prevalenza
artigiani e piccoli fornitori. Ma è ovvio che la parte decisiva la
giocheranno gli istituti di credito, soprattutto Monte dei Paschi di
Siena, anche con la controllata Antonveneta, e Unicredit. Deve essere
chiaro che senza il “placet” delle banche non si va da nessuna parte.
Devo dire che sento una maggiore fiducia da parte dell’azienda De Poli.
Ma saranno fondamentali i prossimi 20 giorni».

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