martedì 25 agosto 2009

Crisi alla De Poli, arrivano garanzie sulla vendita di tre navi

Importante svolta nella procedura che interessa il cantiere. Alcuni acquirenti hanno dimostrato concreto interesse all’attività

 

Garanzie sull’acquisto di tutte e tre le navi e sui beni immobili del cantiere di Pellestrina che avrebbero acquirenti certi che già hanno manifestato la loro adesione presentando tutta una serie di rilevanti garanzie. Eccolo l’elemento di novità, presentato nella nuova proposta di concordato preventivo per i cantieri navali De Poli di Pellestrina, la cui udienza è fissata a settembre. Così gli avvocati Mauro Pizzigati, docente di diritto fallimentare proprio all’università Ca’ Foscari e Giampaolo Cortellazzo Wiel tenteranno di salvare il cantiere De Poli, per decenni fiore all’occhiello dell’attività produttiva dell’isola di Pellestrina, dalla triste fine del fallimento. Nella proposta di concordato, infatti, tutti gli “asset” aziendali sono piazzati e con le opportune garanzie. In pratica la loro vendita, a prezzi di mercato, sarebbe pressoché certa, non una semplice dichiarazione d’intenti. Ad incaricare lo studio legale Pizzigati – Cortellazzo di formulare questa nuova strategia sono stati gli stessi titolari del cantiere Davino De Poli e la figlia Chiara.
      Arrivare all’accettazione del concordato significherebbe, infatti, evitare il trauma del fallimento, riprendere (sotto altra gestione) l’attività produttiva e quindi rimettere a disposizione i posti di lavoro, consentendo ai creditori, che in buona parte sono i fornitori della stessa azienda, di continuare a lavorare negli appalti intrapresi.
      Insomma un cambiamento di rotta assai significativo per un cantiere che altrimenti sembrava sull’orlo del precipizio con un deficit, accumulato negli anni, di 113 milioni di euro. Per arrivare ad una nuova proposta concreta, con speranze fondate di essere accolta, c’è voluta tutta l’esperienza del docente universitario Pizzigati che ora la spiega nel dettaglio.
      «Pagheremo tutti i creditori “privilegiati” al 100 per cento – dice Pizzigati - ovvero tutti i dipendenti, imprese artigiane, fornitori e Fisco, ed in una congrua misura anche quelli chirografari. Ma il vero elemento di novità sono le garanzie sull’acquisto delle tre navi e dell’intero cantiere». Ecco come si è poi arrivati alla proposta. «Abbiamo tenuto tutto ciò che di buono c’era nel concordato precedente – riprende Mauro Pizzigati – ad esempio un esame molto dettagliato dello stato di passività dell’azienda e della situazione patrimoniale e abbiamo cercato di inserire maggiori garanzie. Ci siamo messi sul mercato alla ricerca di possibili investitori potenzialmente interessati che queste garanzie le hanno prodotte. Dopodichè ci siamo messi in contatto con alcuni dei maggiori creditori, tra cui anche alcuni che riferiscono al sistema bancario, e ne abbiamo ricevuto un placet di massima, anche se a livello informale. Solo a questo punto abbiamo dato il via alla proposta e al nuovo piano. Ora attendiamo l’udienza che deciderà il da farsi e il proseguo dell’operazione».
      Lorenzo Mayer

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