mercoledì 10 giugno 2009

Odissea notturna per un malore da Pellestrina a Chioggia

 

(r.v.) Che senso ha un punto di primo intervento a Pellestrina se poi quanto ti serve devi andare con le tue gambe all’ospedale? A chiederselo è un’abitante dell’isola, reduce da una pessima esperienza. La disavventura è capitata la settimana scorsa a una famiglia residente a San Pietro in Volta, che si è rivolta di notte al distretto dell’isola. Un uomo di 56 anni era in preda a crisi di vomito e accusava forti dolori addominali.
      «È stato visitato dal medico - racconta la moglie - verso l’1.30 di notte, ma ci ha detto di stare tranquilli e di somministrare un’iniezione di un farmaco che blocca il vomito. Saremmo dovuti andare il giorno successivo all’ospedale di Venezia per accertamenti, ma non c’era urgenza. Alle tre di notte la situazione è peggiorata, mio marito stava malissimo, ho richiamato il dottore e mi ha detto di andare all’ospedale, perchè loro non potevano far nulla». A Pellestrina, si sa, i collegamenti non sono così frequenti, e quindi la coppia, valutando il da farsi, ha pensato che la soluzione più comoda, considerata l’ora, fosse l’ospedale di Chioggia. E così con un paziente piegato in due dalle coliche con il battello sono andati all’imbarcadero di Vigo e da lì con un taxi al nosocomio, dove alle 5 l’uomo è stato messo sotto flebo e successivamente operato di calcoli alla cistifellea a Treviso.

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