martedì 27 gennaio 2009

Pellestrina. In mattinata protesta degli operai della De Poli

 

Giornata di protesta oggi al Cantiere Navale De Poli. L’appuntamento, confermato dalle Rsu aziendali, per un picchetto che potrebbe durare anche tutto il giorno è alle 7.30. «Non riusciamo ancora a capire che cosa succederà, quale sarà il nostro futuro - dicono gli operai - si sono fatte tante ipotesi, ma qualcosa di abbastanza certo, che ci faccia intravedere una speranza, non esiste. Vogliamo sensibilizzare i residenti sulla gravità della situazione». Da un mese è arrivata la crisi, con lo spettro per i lavoratori, della cassa integrazione e della chiusura. L’ultimo passaggio, il commissariamento dell’azienda da parte del tribunale. «Ora - dice qualcuno - tutto il lavoro che è stato fatto è solo per rientrare in possesso di soldi già dati, già finanziati. Noi ci siamo soltanto come comparse, per completare le navi, ma non abbiamo nessuna prospettiva per il dopo. Stiamo ancora aspettando il salario di dicembre e la tredicesima. Se tutto va bene, vedremo questi soldi a marzo. Nessuno però si chiede come facciamo a vivere. Siamo operai e non imprenditori, e questo ritardo sta uccidendo noi e le nostre famiglie». E’proprio questa incertezza, questa cortina di nebbia posata sul loro futuro che non sopportano. Gente che qui ci ha passato mezza vita, che aveva fatto del posto di lavoro la sua seconda casa, e proprio per questo si è sentita doppiamente tradita. «Qui eravamo come una grande famiglia - concludono - è tutta una fregatura perché in famiglia si parla, si discute, si informa. Ad oggi, dopo oltre un mese, nessuno ha mai parlato con noi».
      Annalisa Busetto

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