lunedì 13 ottobre 2008

Giudecca, rivissuti i momenti di una tragedia

Un’autentica folla ha sfilato in corteo per ricordare l’affondamento della motonave avvenuto 64 anni fa
 

Si sono ritrovati tutti, autorità, gruppi di ex combattenti, parenti delle vittime, cittadini, rappresentanze di Actv, di fronte al palazzo comunale, da dove, si sono recati in corteo, accompagnati dalla banda Pellestrina , alla chiesa di Ognissanti, dove è stata celebrata una funzione commemorativa. Anche ieri dopo 64 anni, Pellestrina ha voluto ricordare ha affermato don Pierangelo Laurenti durante la liturgia perché ciò serva da monito, i suoi fratelli morti durante l'affondamento della motonave Giudecca, dell'allora Acnil. La storia di quella giornata, è risaputa, ma ogni anno, tra i sopravissuti, tra i testimoni oculari, emergono chiari i ricordi e i particolari di quella giornata, piena e tiepida di sole autunnale, ma raggelata ed oscurata dalla follia e dall'odio della guerra. La cronaca racconta di quel battello, che per ragioni di sicurezza, evita di partire da Chioggia, direzione Venezia, alle 10.30, ma non rinuncia alla corsa successiva, quella delle 12.30. C'è tanta gente; pellestrinotti, sampierotti, ma anche veneziani e chioggiotti , che tornano a casa, o viaggiano per andare a trovare qualche parente o qualcosa da mangiare. Tutto appare tranquillo sino alla fermata di Ca' Roman. Sale altra gente, e alla ripresa della navigazione, tutti odono il rombo dei motori dal cielo. Sono tre caccia angloamericani, che sorvolano a bassa quota il Giudecca. Arrivati all'abitato di Pellestrina , una virata improvvisa, con raffiche di mitraglia e bombe sganciate, colpisce a morte il mezzo e coloro che ci sono dentro. Sono i pellestrinotti, che a sprezzo del pericolo, ancora vicinissimo, slegano le loro barchette dalla riva e si lanciano nel recupero dei feriti e dei morti. Al termine della celebrazione, tutti i presenti si sono riversati sul piazzale della chiesa, dove, dalla riva è partito un mezzo di Actv per deporre una corona sul capitello della Madonna Addolorata, nel punto in cui affondò il Giudecca, mentre a terra, la corona è stata deposta, dall'assessore Enrico Mingardi e dal consigliere comunale Andrea Dal Re, in rappresentanza rispettivamente di Venezia e Chioggia, dinnanzi alla scultura, donata l'anno scorso dall'artista Giuseppe Vio, all'isola. Il presidente della Municipalità dell'estuario, Giovanni Gusso, ha annunciato che il calco in gesso della stessa, sarà donato alla città di Chioggia, a simboleggiare l'unione di queste due realtà dinnanzi alla tragedia. Al corteo e alla celebrazione, era presente anche il gruppo Avis-ACSMurazzo, per la 4. giornata del donatore di sangue, che ha proposto pure una regata su mascarete con giovanissimi.

Annalisa Busetto

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