giovedì 17 aprile 2008

Dopo il sequestro della cisterna del distributore i residenti temono rischi per l'ambiente

 

Continuano a Pellestrina , le chiusure di servizi indispensabili per la tutela dell'ambiente. Qualche anno fa è toccato al centro di raccolta e stoccaggio inerti, che ha provocato la nascita di discariche abusive lungo l'isola. Pochi giorni fa invece, è stata sequestrata, dal Nucleo Ambientale della Polizia Municipale, la cisterna degli olii esausti dell'unico distributore isolano, la Visca. La motivazione? La mancanza di un'autorizzazione provinciale per lo smaltimento, che ha prodotto, come racconta uno dei titolari, Alessandro Scarpa "Perla", "un procedimento penale con l'accusa di danno ambientale e presunto stoccaggio". Praticamente il distributore, aperto nel 1999, dopo anni e anni di lotte per le autorizzazioni, è dotato di una cisterna sotterranea, dalla capacità di contenimento di cinque mila litri. Qui confluivano non solo gli olii esausti delle autovetture isolane, ma anche quelli delle centinaia di imbarcazioni presenti in loco e di quelle che passavano per turismo. Ed è proprio per gli olii dei natanti che è scattato il provvedimento, in quanto i gestori, a differenza che per le vetture, non sarebbero stati in possesso delle autorizzazioni per il recupero.

Scarpa ribatte: "Forse la nostra è stata leggerezza. Pensavamo di essere a posto. Abbiamo invece appurato che cosi' non è, ma sinceramente, accusarci di danno ambientale, quando in realtà provvediamo al recupero, senza guadagno alcuno, perché pure noi smaltendo l'olio alle società autorizzate non paghiamo nulla, mi sembra un eccesso». E' tanto lo sbalordimento tra i gestori (quattro soci), convinti infatti, e a verità, fino alla doccia fredda dell'altro giorno, di offrire un servizio utile sia ai loro concittadini, che alla loro isola. «Ora però - conclude Scarpa - preso atto che, nonostante il nostro impegno, dovremo andare in tribunale, tutto rimane com'è. Non abbiamo interesse alcuno al dissequestro della cisterna, che ci costerebbe una fortuna». Gli avventori del distributore, informati ovviamente di quanto avvenuto, invocano, da parte di tutti, il buonsenso. E in questi giorni, si sono mossi pure i presidenti delle cooperative di pesca dell'isola, Domenico Gorin e Aldo Marmi, direttamente coinvolti nella vicenda. Dove andranno ora infatti i pescatori a smaltire i loro olii? Le prime avvisaglie di un inquinamento ambientale, quello che i gestori volevano evitare, già si vede, con le taniche e le lattine comparse in alcune zone isolate di Pellestrina .

Annalisa Busetto

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