giovedì 30 agosto 2007

Stamattina il brigantino Margareth torna in superficie


(m.f.) Questa sarà la giornata del ritorno alla luce del
brigantino inglese "Margareth", affondato nel febbraio 1853 mentre
cercava di entrare nell'allora insidioso (per le secche) porto di
Malamocco. Alle 10 di stamane, il relitto lungo 25 metri largo 8 sarà
appoggiato su un pontone-laboratorio, dove sarà oggetto di un'accurata
pulitura, di un rilievo meticoloso e di uno studio specialistico prima
di essere inviato nel laboratorio di restauro.

I resti del
"Margareth" (di cui abbiamo raccontato ieri la storia) erano stati
trovati lo scorso anno durante i lavori di parziale demolizione del la diga di Santa Maria del Mare per ricavare la conca di navigazione nell'ambito del
sistema Mose. L'impatto archeologico dei grandi lavori è stato curato
nei minimi dettagli fin dagli inizi, grazie all'accordo di
collaborazione tra il Magistrato alle Acque e la Soprintendenza per i
Beni Archeologici del Veneto - Nucleo Nausicaa di Venezia.In quest'ottica, suffragata anche dalla recente legislazione del
lo Stato, sono state programmate le ricognizioni strumentali e dirette
di decine di ettari di fondali lagunari e portuali che hanno portato
all'individuazione di importanti testimonianze archeologiche.


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