mercoledì 22 agosto 2007

Che ne sarà di Pellestrina dopo il Mose?


 

Non voglio certo entrare sulla questione Mose si o Mose no: il dibattito è durato fin troppo a lungo. Il Mose, come opera di salvaguardia della laguna, quasi sicuramente proseguirà, noi dobbiamo solo controllare che le modalità di esecuzione siano sostenibili per i cittadini e compatibili per l'eco-sistema lagunare.

Vorrei ora fissare l'attenzione su quella parte dei lavori che riguardano la mia terra, l'isola di Pellestrina , che in questa fase mi sembra sempre più piccola ed indifesa. Mentre i lavori proseguono a buon ritmo e hanno già raggiunto un terzo del progetto, infatti, ci sono alcuni particolari che preoccupano, e di molto, la popolazione locale.

È previsto sorgere in area Sic (Sito di interesse ambientale e comunitario) una piattaforma di calcestruzzo di metri 380 per 180, nelle vicinanze della spiaggia di Pellestrina precisamente a Santa Maria del Mare. Su questa piattaforma verranno realizzati circa 80 cassoni di calcestruzzo grandi metri 50 per 25, che serviranno poi una volta posizionati sul fondo del mare a sostenere le dighe mobili.

C'è poi in progetto il tanto contestato villaggio, previsto sempre a Santa Maria del Mare, che dovrebbe ospitare i 400 operai che lavoreranno per la costruzione dei cassoni.

Quest'isola, così fragile, già si è vista completamente sparire due dighe, in area di interesse ambientale, quella di Ca' Roman e quella di S. Maria del Mare, distruggendo anche le loro spiagge.

C'è, inoltre, da mettere in evidenza che quella striscia di terra lunga 10 km, quale è l'isola di Pellestrina , fa da coraggiosa barriera a Venezia, riparandola dal mare Adriatico: senza di questa la città di Venezia sarebbe invasa dal mare.

Ricordo infine che l'isola già sta subendo un forte calo della popolazione, le attività principali dell'Isole stanno soffrendo di una crisi nel settore della pesca, ci sono irrisolti ed urgenti problemi anche a livello sanitario, non essendoci nemmeno un medico di pronto soccorso, pur distando due ore dall'ospedale civile di Venezia. E ancora, Pellestrina si trova con il problema di avere una spiaggia che tuttora una discarica del mare Adriatico e che sta creando gradi problemi igienico-sanitari all'intera popolazione.

Visto che nella questione Mose in questi giorni c'è molta polemica tra le parti, prova ne sia che sono intervenuto anche il ministro Pecoraro Scanio e il presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan, invito tutti gli attori della scena a trovare delle soluzioni opportune che limitino i disagi alla popolazione, intervenendo per risolvere le molte problematiche sul tappeto, consentendo alla fine una vivibilità più sostenibile per i cittadini.

Alessandro Scarpa

Consigliere Udc Municipalità Lido Pellestrina


 

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