venerdì 18 maggio 2007

Un tunnel per "ripagare" Pellestrina

I DISAGI PER I CANTIERI DEL MOSE

 

I problemi che i cantieri del Mose stanno creando a Pellestrina . E un'eventuale «compensazione» con cui il Consorzio Venezia Nuova potrebbe "ripagare" l'isola dei danni. Se n'è parlato ieri. Prima in un incontro che il presidente della delegazione di zona di Pellestrina , Domenico Gorin (Forza Italia), e il consigliere municipale dell'Udc, Alessandro Scarpa, hanno avuto con il presidente del Magistrato alle acque, l'ingegner Maria Giovanna Piva. E poi in un sopralluogo organizzato da An, con in testa i capogruppo a Ca' Farsetti, Raffaele Speranzon, nelle municipalità di Lido, Andrea Bodi, e Venezia, Piero Bortoluzzi, nonché il rappresentante nella delegazione di zona, Nini Vianello, che già oggi formalizzeranno tutti la loro richiesta di "compensazione": la messa in sicurezza della strada di Pellestrina , e un tunnel di collegamento subacqueo con il Lido.

Una cosa è certa. I disagi per i lavori in corso incominciano a farsi sentire. Ne hanno parlato Gorin e Scarpa al presidente del Magistrato nel corso di un incontro quasi in "forma privata", a cui non hanno voluto invitare nemmeno il presidente della municipalità Giovanni Gusso. In particolare, i due rappresentanti del centrodestra hanno chiesto spiegazioni in merito all'ipotesi di veder sorgere a Pellestrina un villaggio che ospiterebbe circa 500 operai impegnati nei lavori. L'ingegner Piva, da parte sua, ha spiegato che la proposta è ancora in fase di studio: saranno necessari, prima che eventualmente si arrivi alla fase operativa, alcuni pareri. Ancora troppo presto, quindi, per entrare nel merito del dibattito. La presidente, comunque, ha assicurato il proprio interessamento alla questione, offrendo la disponibilità ad un nuovo incontro quando il progetto sarà in fase più avanzata. E' stato, poi, garantito lo svolgimento di alcuni lavori che miglioreranno la fruizione della spiaggia. «Siamo molto soddisfatti - hanno dichiarato, al termine, Gorin e Scarpa - già il fatto di essere arrivati ad incontrare la presidente in persona per noi è stata una conquista. Abbiamo trovato nell'ingegner Piva una grande disponibilità e per questo vogliamo ringraziarla. Per noi un villaggio da 500 operai, su una popolazione di 5.000 persone, rischierebbe di essere troppo impattante per l'isola».

Nel pomeriggio, poi, c'è stato il sopralluogo di An, tra Ca' Roman e Santa Maria del Mare. Una delegazione nutrita che ha toccato con mano i disagi che sta patendo l'isola: niente spiaggia, né dighe, problemi nei collegamenti... Ed ecco l'idea di chiedere una "compensazione". «Abbiamo verificato che l'impatto dei cantieri è importante - riferisce lo stesso Speranzon -. In quest'isola, che era stata messa a dura prova dal '66, i lavori del Mose non vengono messi in discussione. Ma le difficoltà sono innegabili e non è stato dato nulla in cambio. Per questo chiederemo a tutte le istituzioni che siedono in comitatone di ripagare Pellestrina con delle opere». Innanzitutto con la messa in sicurezza della strada che va dotata di pista ciclabile e marciapiede. E poi, magari, anche con un tunnel di collegamento al Lido e magari anche a Chioggia. «I fondali delle bocche di porto comunque saranno cementificati - conclude Speranzon - e allora perché non pensare alla costruzione di un tunnel. Si risparmierebbe il ferry. E sarebbe una garanzia per l'isola».

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