giovedì 24 maggio 2007

Il Magistrato alle acque chiede aiuto al ministro Di Pietro

Mercoledì, 23 Maggio 2007



MOSE: Dopo la richiesta di stop ai cantieri



(r. br.) Che farà il Magistrato alle acque dopo la formale richiesta della direzione generale del ministero all'ambiente di «sospendere l'approvazione e/o realizzazione» dei «siti di prefabbricazione dei cassoni» del Mose, nonché del «campo logistico base» di Santa Maria del Mare, tutte opere che non avrebbero le necessarie autorizzazioni statali? Per il momento prende tempo. Ieri il presidente del braccio operativo del ministero delle infrastrutture a Venezia, Giovanna Maria Piva, ha scritto al "suo" ministro a Roma, Antonio Di Pietro. Tre paginette per relazionarlo su questo ultimo stop richiesto dal ministero retto da Alfonso Pecoraro Scanio, in attesa di un'indicazione sul dafarsi da Roma. E sempre ieri il Magistrato ha deciso di ritirare "temporaneamente" anche il progetto per il "campo base", quello che dovrebbe ospitare i 400 operai impegnati nella realizzazione dei cassoni, che doveva passare all'esame della commissione di salvaguardia. Un effetto, pure questo, dell'intervento del ministero dell'Ambiente?

L'ingegner Piva nega e si dice tranquilla su tutti i fronti. «Questa decisione l'avevamo già presa la settimana scorsa, dopo l'incontro con i rappresentanti della delegazione di Pellestrina (che avevano guidicato l'opera troppo impattante per l'isola, ndr.). Stiamo valutando soluzioni alternative, ecco perché abbiamo ritirato il progetto. La coincidenza con la richiesta del ministero dell'Ambiente è solo una fatalità». Il presidente non entra, per il momento, nel dettaglio delle alternative: «Il supporto logistico andrebbe fatto in loco, ma tra le ipotesi c'è anche quella che gli operai si spostino. Vedremo. C'è ancora tempo per decidere, potrebbero essere 15 giorni o 2 mesi. La realizzazione dei cassoni, d'altra parte, non inizierà che dopo l'estate». Ma il ministero vi chiede di sospendere le opere e avviare la procedura per ottenere l'autorizzazione statale? «Sono osservazioni che ritengo non siano esattamente pertinenti - replica l'ingegner Piva - e prima di dare una risposta ho sottoposto la questione al ministro Di Pietro. Le osservazioni, comunque, non sono sull'andamento dei lavori, ma sui cantieri correlati. Abbiamo tutto il tempo per risolvere questa questione senza bloccare nulla».

Fin qui la posizione del Magistrato alle acque. In commissione di salvaguardia, però, il ritiro del progetto sul campo base è stato vissuto come un "colpo di teatro". E Stefano Boato, il rappresentante del ministero dell'ambiente, attacca: «Per tre volte in commissione, e oggi (ieri ndr.) è stata la quarta, avevo chiesto un chiarimento sulle procedure. I vari rappresentanti, imbarazzati, hanno sempre rinviato la risposta. E ora arriva questa asettica dichiarazione di sospensione. Non sono questi i modi di un corretto rispetto reciproco».

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