mercoledì 28 febbraio 2007

Strade in bitume e le auto scorrazzano

Insula sta rifacendo le fognature, ma non ha i soldi per completare la pavimentazione

 

(r. br.) Non ci sono soldi per rifare, insieme alle fognature, anche la pavimentazione di Pellestrina . Così a terra resta il bitume e gli automobilisti ne approfittano per continuare a scorrazzare sul frontelaguna. Un problema emerso ieri, in Commissione regionale di salvaguardia, chiamata ad approvare il 4. lotto dei lavori di fognatura che Insula sta realizzando in isola. Alla fine il via libera è arrivato, ma insieme alla raccomandazione a completare l'opera con la cosiddetta sovrapavimentazione, non appena arriverà la copertura finanziaria. Un impegno, d'altra parte, che si era già preso lo stesso presidente di Insula, Gianpaolo Sprocati, chiamato nei giorni scorsi in commissione a chiarire alcuni aspetti dell'opera.

«La nostra ambizione - riferisce Sprocati - è quella di completare il lavoro, ma siamo in difficoltà ad intervenire perché la Regione, che finanzia il 70\% di queste opere, non ha le risorse. In verità, avanziamo soldi anche per il solo intervento sulle fognature». Ed ecco la soluzione di procedere, lasciando il selciato in bitume. «Non asfaltiamo, come qualcuno pensava - precisa ancora il presidente - ma predisponiamo il tutto per completare l'opera in un secondo momento, quando ci saranno i soldi». Intanto le macchine scorrazzano. «Il precedente piano urbanistico vietava il transito delle auto in tutto il lungolaguna - premette Sprocati -. Ma il nuovo piano, che è stato adottato ed è in itinere per l'approvazione definitiva, lo consente in alcuni percorsi interni, di entrata e uscita, secondo un modello detto "a stanze". E in quest'ottica noi stiamo lavorando, qualcosa di decente è già stato fatto, certo ci mancano i soldi: solo per pavimentare una piazza serve un milione di euro...».

E allora, che fare? «Insieme alla Municipalità abbiamo chiesto al Comune i fondi per completare l'opera. Per ora in bilancio ci sono 100 mila euro per progettare tutto l'arredo urbano e probabilmente altri 250 mila per realizzare un primo piccolo stralcio sperimentale».

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