venerdì 9 febbraio 2007

Il pm dispone l'autopsia. Ieri bloccata l'attività


Il cantiere navale De
Poli ha sospeso ieri tutte le attività produttive, in segno di rispetto
e partecipazione per la morte dell'operaio croato Panic Marijan, 47
anni, deceduto mercoledì in un incidente sul lavoro. Panic stava
lavorando su una nave in costruzione, praticamente si stava realizzando
la poppa, su un ponte coperta, alto 5-6 metri, quando è caduto finendo
nella sala macchine. La chiusura del cantiere non è avvenuta per motivi
di indagine, dato che i tecnici dello Spisal, hanno posto sotto
sequestro soltanto l'area in cui è avvenuto l'incidente, ma proprio per
la commozione e il cordoglio che ha suscitato tale morte. L'operaio era
a Pellestrina dal 25 novembre
2005, assunto dalla ditta croata DMT, che lavora in subappalto in
cantiere con una decina di operai, da cinque anni. Abitava insieme ad
un collega in un appartamentino dell'isola nelle vicinanze del luogo di
lavoro. Sposato, aveva due figli di 23 e 28 anni. Anche ieri, lo Spisal
ha fatto un'ulteriore verifica nel luogo in cui l'uomo è deceduto.
L'inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Stefano Ancilotto,
il quale ha disposto l'autopsia, affidando l'incarico alla dottoressa
Valentina Meneghini. La dirigenza e l'ufficio stampa del cantiere
ribadiscono "che l'ambiente è in assoluta sicurezza, e si lavora in
assoluta sicurezza". Anche oggi i dipendenti osserveranno un'
astensione dal lavoro, mentre un'ora di blocco è stata decisa dai
sindacati dei metalmeccanici e si svolgerà in tutta la provincia

Annalisa Busetto

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