martedì 1 agosto 2006

Da lunedì via libera alla pesca nell'area Marotta

LA CRISI DELLE VONGOLE Semaforo verde dopo un vertice tra istituzioni e operatori in Prefettura. Per i caparozzolanti ancora qualche giorno di attesa

La Provincia acquisterà le "panne Boston" per evitare la dispersione del sedime. Zoggia: «Proseguiamo sulla strada dell’allevamento»

 

Da lunedì prossimo i caparozzolanti di Pellestrina potranno andare a pescare nell'area Marotta, già classificata sanitariamente. Si è finalmente giunti a un accordo con una riunione, durata oltre due ore e mezza, che ieri ha raccolto attorno allo stesso tavolo, in Prefettura, i rappresentanti del ministero dell'Ambiente, del Magistrato alle acque, del Gral, la Regione Veneto, il Comune e la Provincia di Venezia, gli esponenti delle associazioni di categoria dei pescatori Federcoopesca e Lega Cooperative. Un accordo che chiede una responsabilità diffusa: da una parte il ministero cede l'area ma solo dopo che avrà sotto gli occhi il contratto d'acquisto delle famose "panne Boston", le quali dovranno essere usate per ricatturare il sedime messo in sospensione. Dall'altra, il presidente della Provincia Davide Zoggia ha annunciato che sarà l'ente da lui rappresentato a farsi carico dell'acquisto, o dell'affitto, di questi strumenti, per un investimento di circa 250mila euro. Dal canto loro, invece, i caparozzolanti aspetteranno altri sette giorni prima di andare a pescare le vongole in laguna.«Stiamo attendendo da tanto tempo di iniziare e anche un giorno in più, per chi ha pescato 36 giorni in due anni, è pesante - afferma la presidente del Consorzio La Cavana, Gina Tiozzo - ma questo è un importante passo avanti e positivo. Speriamo sia l'avvio di una programmazione effettiva e che abbia continuità».Soddisfatto anche Zoggia, che ha promesso di lavorare alacremente in questi giorni affinchè sia tutto pronto per lunedì 7 agosto, soprattutto per quanto riguarda l'ordine di acquisto delle "panne Boston". Tuttavia, in attesa della disponibilità di queste attrezzature di mitigazione, i pescatori potranno esercitare la pesca emergenziale nell'area Marotta in regime di marea idonea ad evitare la dispersione di sedimenti, "nelle forme e con le modalità che, proposte dal Gral, verranno autorizzate dal Magistrato alle acque e dalla Provincia di Venezia".

«Nel documento che abbiamo firmato tutti, sono ribadite le posizioni che la Provincia di Venezia ha sempre portato avanti - dichiara Zoggia - Andiamo verso l'allevamento, siamo convinti che non ci sia una strada alternativa». Nel documento, infatti, si sottolinea che è essenziale il programma di riconversione dalla pesca all'allevamento estensivo di vongole veraci e che è necessaria l'effettuazione di adeguate campagne di raccolta di semina, nonché l'attribuzione in sub concessione delle aree ai soggetti economici. Inoltre, si fa presente che per consentire tale programma il Gral ha redatto un piano che prevede adeguati periodi di pesca emergenziale nell'arco di 18 mesi, a decorrere dallo scorso 10 luglio.Nel frattempo, ieri il Gral ha inviato 900 lettere per l'assegnazione delle aree. Trascorsi 20 giorni per eventuali osservazioni o contestazioni, si passerà all'assegnazione diretta delle aree (dopo aver ottenuto la valutazione di incidenza ambientale richiesta dal ministero), che probabilmente saranno data in sub-concessione. Se tutto filerà liscio l'iter dovrebbe essere completato subito dopo l'estate.


Manuela Lamberti

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