venerdì 28 luglio 2006

Protesta dei vongolari, Mestre e Venezia in tilt

Il corteo di barche è partito alle 6 da Pellestrina e ha attraccato al canale Brentella. I pescatori hanno raggiunto a piedi Mestre provocando file interminabili

 


Protesta vibrante ieri a Mestre dei vongolari del consorzio Cavana di Pellestrina . Tensione e rabbia. E tanta voglia di urlare tutto il proprio disagio. È così che l'incontro che ieri s'è svolto presso l'assessorato provinciale alla Pesca s'è trasformato in una rivolta infocata che ha visto protagonisti cento pescatori infuriati. L'esercito di caparozzolanti ha improvvisato una manifestazione (non autorizzata) contro l'amministrazione, con tanto di blocco del traffico in via Libertà. I collegamenti tra Venezia e Terraferma sono andati in tilt per ore. Rallentamenti e file in entrambe le direzioni: ben 15 i chilometri di coda verso l'autostrada, altri 5 in direzione Venezia, tutto bloccato verso Mestre. Il traffico verso la Terraferma è stato deviato attraverso il cavalcavia di San Giuliano, mentre le auto dirette alla laguna sono state costrette a passare attraverso via Torino e poi San Giuliano. La situazione è tornata a una certa normalità soltanto dopo le 16.

La lunga giornata dei vongolari inizia all'alba. Il gruppo s'imbarca alle 6, diretto a Marghera. L'intento è di andare a protestare all'assessorato provinciale alla pesca, in corso del Popolo, in centro a Mestre. Così, il gruppo molto agguerrito naviga fino al Canale Brentella, nella zona di via Righi, dove vengono ormeggiate le barche, almeno una cinquantina. Sono circa le 9,30 e inizia la lunga marcia dei manifestanti. Il corteo rallenta il traffico diretto a Mestre: i cento, infatti, camminano lungo la carreggiata. Alle 10.30 arrivano nei pressi dell'assessorato, sotto il cavalcavia Rizzardi, dove una delegazione composta, tra gli altri, dalla presidente del Cavana Gina Tiozzo, da Vania Falcone di Agrimol, e Francesco Ballarin di Laguna Viva, incontra l'assessore provinciale alla pesca, Luigi Solimini. Al consorzio Cavana, infatti, hanno espresso solidarietà le altre cooperative, che l'altro ieri si sono riunite alla sede della Legapesca. I rappresentanti dei pescatori dibattono a lungo con Solimini, ma a fine mattinata la trattativa è ancora aperta. Intanto i manifestanti presidiano il piazzale antistante la sede dell'assessorato, ansiosi di sapere il responso della discussione. Alla notizia che la trattativa non è ancora chiusa e soprattutto che la proposta della Provincia non soddisfa le loro aspettative, i vongolari s'infiammano e decidono di bloccare il traffico. Alle 13 si siedono in mezzo alla carreggiata della rampa Rizzardi mentre altri prendono transenne e altri oggetti da un cantiere allestito lungo la strada e li sistemano in mezzo alla strada per impedire alle macchine di passare. Nel frattempo vigili, carabinieri e polizia, numerosissimi, cercano di tenere sotto controllo la situazione, precedendo e scortano i ribelli. Poi il corteo si sposta in via della Libertà, dove auto e camion vengono bloccati sotto al sole. E non tutti i conducenti reagiscono bene.

Verso le 14 un autista esasperato e bloccato scende dalla sua vettura e si scaglia contro manifestanti e poliziotti, che, muniti di caschi, scudi e manganelli, intervengono per sedare gli animi.

Alle 15 il corteo arriva al bacino di Marghera. I vongolari attendono notizie dal Comune: è in arrivo un'ordinanza che permette loro di pescare nell'area di Tombolino. Ma questa soluzione non li soddisfa. Alle 16.15 riprendono le barche: la protesta continua a Venezia provocando altri disagi anche in laguna.

Lara Loreti

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